Il condottiero Marzola, «Il Belluno Volley è attrezzato però tutti i risultati te li devi guadagnare»
Volley serie A3. Il sostituto di De Cecco ha fatto svoltare l’ambiente. «Per me e la squadra questa categoria non è certo un punto di arrivo. Siamo vigili sul mercato»
Si è preso il cuore di una piazza che non era ancora riuscita ad accendersi e anzi forse andava verso un preoccupante spegnimento.
Soprattutto, coach Marco Marzola si è rivelato l’allenatore giusto nel momento giusto, perché ha toccato corde tecniche ed emotive di un gruppo a cui tremavano le gambe per la paura sin dal riscaldamento. Tre sconfitte in cinque partite, poi l’avvicendamento tecnico ed ecco messi assieme dodici punti in quattro giornate.
Coach, vi siete guadagnati la Coppa Italia dal secondo posto. Non ci credevano in molti…
«Qualche dubbio lo avevo pure io. O meglio, ce lo avevamo tutti. Non per mancanza di fiducia, ma perché il campionato stava raccontando altro poche settimane fa».
Parlando altre volte con lei e con alcuni giocatori, la sensazione è che lei non si sia soffermato chissà quanto sui problemi esistenti.
«Confermo: guardare indietro non mi interessava. Non a caso i colloqui individuali con i ragazzi li ho avuti solo il pomeriggio prima della partita d’esordio a Sarroch. Era necessario concentrarsi sulla valorizzazione delle nostre qualità e sul ridare certezze alla squadra».
Quel 3-1 in Sardegna poteva essere la classica scossa effimera e limitata nel tempo.
«A essere sincero a me quella partita preoccupava. Perché se è vero che in effetti di solito il cambio di guida tecnica smuove diverse corde, è altrettanto evidente che lavorare sul piano tecnico e tattico in pochissimi allenamenti era pressoché impossibile e di fatto ho cominciato a farlo solo la settimana successiva. Svelo un piccolo aneddoto: considerate le strette tempistiche, ero quasi più propenso a subentrare dopo Sarroch. Le cose poi sono andate diversamente e dopo tre giorni “in bolla” tra VHV Arena e il B&B dove alloggiavo, ho iniziato a vivere a 360 gradi l’esperienza».
Quanta fiducia ripone in questo Belluno? Al di là dell’avvio da dimenticare, rimangono pochi i dubbi sul vostro essere tra le favorite alla promozione.
«Ne ho tanta di fiducia. Però occhio: questo non è un campionato di livello più basso dell’anno scorso. Inoltre sentirsi i più forti e pensare di affrontare “in ciabatte” alcune avversarie, sarebbe il peggior errore possibile, dopo l’essersi dati da soli tale etichetta in estate. Non nego comunque la squadra sia tra le più attrezzate e complete della categoria. Ma i risultati te li devi guadagnare».
39 anni compiuti ad agosto e una certezza: la fame non le manca.
«Se ritenessi l’A3 un punto d’arrivo, sarebbe un problema. Io cerco di far fruttare il vantaggio di essere uscito dal ruolo di giocatore appena pochi anni fa. Credo di riuscire a cogliere quelle sensazioni ed emozioni che provano i ragazzi e non nego mi piacerebbe svolgere un bel percorso in panchina. A Portomaggiore, Bologna e Motta sono cresciuto, raggiungendo risultati gratificanti con formazioni senza chissà quante ambizioni di alta classifica. Adesso invece alleno una realtà che ha con precisi obiettivi e ciò è molto stimolante. Non nego sperassi in una chiamata già quando Carniel era arrivato qui in estate, ma poi complice l’accordo con De Cecco ci eravamo lasciati con un reciproco in bocca al lupo».
Le serve il sostituto di Zappoli?
«Numericamente siamo ugualmente competitivi e non abbiamo particolari urgenze. Poi certo, la sua presenza aiutava anche in allenamento per una completezza. Siamo vigili qualora si presentasse la famosa occasione, tuttavia è più urgente recuperare chi magari è infortunato o non al meglio».
Ora primato in ballo domenica a San Donà e poi dentro o fuori con Acqui Terme l’8 gennaio per accedere alle semifinali di Coppa.
«Non è una partita fondamentale domenica. Sappiamo comunque di affrontare una formazione di cui conosciamo parecchio e al momento capolista. Ci presenteremo reduci da un periodo brillante e sinceramente mi fa piacere la sfida quasi perfetta di Mantova non sia stata seguita da un piccolo calo di ritmo. Dopo affronteremo una pausa natalizia che personalmente non vivevo da anni, consapevoli poi ci giocheremo un interessante dentro o fuori con Acqui mercoledì 8 gennaio e sabato 11 l’anticipo con Cagliari. Due impegni in pochi giorni, ma saremo pronti».
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