Calcio serie D. Dolomiti Bellunesi, pari con la Luparense fra le polemiche

Non basta il rigore (generoso) segnato da Marangon. I padovani segnano nel finale con una azione viziata da un fallo sul portiere Carraro

Gigi Sosso
Il contestato gol del pareggio (Foto De Zanet)
Il contestato gol del pareggio (Foto De Zanet)

Un tempo da rocce, uno da lupi. Nel primo la bellezza delle Dolomiti Bellunesi, nel secondo l’ululato della Luparense. Una domenica cupa e incerta fino all’ultimo minuto di recupero, ma con una certezza assoluta sul peggiore in campo: l’arbitro Papagno di Roma 2, che è stato semplicemente decisivo. In dialetto romanesco, dare un “papagno” significa tirare un pugno e, per tutta la partita, il fischietto ha fatto metaforicamente a cazzotti con il pubblico di entrambi i colori: la Dolomiti si era portata avanti con un rigorino, che con l’aria che soffia si può fischiare solo in serie A; la Luparense ha rimediato dopo un clamoroso fallo sul portiere Carraro.

Highlights: Luparense - Dolomiti Bellunesi 1-1

In più, la squadra padovana si è vista negare una massima punizione molto più netta, prima di vedersi annullare il gol della possibile vittoria. Un punto a cranio serve soltanto alla formazione di Nicola Zanini, che almeno rimane a -2 dal Treviso, che ha a sua volta pareggiato a Brusaporto. Mentre per quella di Masitto è l’ennesimo segnoX di un campionato finora abbastanza deludente.

Solo la Dolomiti in campo

I bellunesi fanno come se fossero a casa loro per tutta la prima frazione. Fanno girare bene la palla, sono aggressivi e, nella prima giornata di ritorno, fanno sapere di aver superato il trauma del rovescio di Lignano. Gli uomini sono più o meno sempre quelli, a parte il ritorno di Tiozzo in mezzo alla difesa e quasi subito è proprio il difensore centrale sistemato sul primo palo a deviare sul fondo il calcio d’angolo da destra di Marangon. Poi Diallo la metterebbe anche dentro, ma la sua posizione di fuorigioco è evidente. I rosanero non fanno vedere boccia a un’avversaria con una curiosa divisa azzurra e, dopo una decina di minuti, Alcides imbuca per Tardivo, il cui tiro viene respinto e, sul rimbalzo, Diallo colpisce il palo esterno. Il vantaggio non può tardare e arriverà passato il quarto d’ora: Chiti tampona in area Thomas Cossalter, non c’è dubbio che ci sia un contatto, ma ne persistono sul fatto che sia da penalty. Ad ogni modo, Maragon spiazza Sperandio con un destro angolato. Il torto della Dolomiti è di non chiuderla contro gente, che sembra talmente in difficoltà da faticare a commettere fallo. Che guadagnerà al massimo un calcio d’angolo, ma non sarà che farsene.

Un’altra Luparense

Sarebbe stato bello piazzare una cimice nello spogliatoio di Cristiano Masitto. Non si sa cosa abbia detto ai suoi, certo i lupi della riprese sono molto più feroci e famelici e a modo suo decisivo sarà l’igresso di Osorio al posto Paudice. Un attaccante per un altro attaccante, ma un altro passo e una zazzera che ricorda Zirkzee, ex Bologna e ora al Manchester United. Dopo un colpo si testa sul fondo di Chiti, a metà frazione è giusto il 26enne cubano a strappare il pallone con le cattive a Carraro e a metterlo in porta. La Dolomiti protesta a lungo, ma per Papagno non è successo niente d’irregolare e l’assistente Sperato si dirige verso il centro del campo, pur non sembrando molto convinto. Comandano i padovani, che verso la mezz’ora andrebbero addirittura in vantaggio con un tiro sul palo interno di Blesio, ma in questo caso il direttore di gara ha visto qualcosa di illegale e il gol non è buono. Nella stessa azione, c’era stata una vistosa trattenuta su un attaccante rossoblù, che aveva fatto rumoreggiare la fetta di tribuna con il pubblico di casa.

La Dolomiti Bellunesi fatica a ripartire ed è pericolosa solo con qualche conclusione da fuori. Zanini pesca la carta del doppio cambio: fuori Tardivo e Diallo e dentro De Paolie Fagan. Entreranno anche Capacchione per Parlato e soprattutto Perez al posto di Brugnolo. Tutti conoscono e apprezzano lo spagnolo come difensore, ma serve un attaccante e allora via con la posizione inedita. Quattro i minuti di recupero e al secondo Cossalter avrebbe una palla favorevole da fuori area, ma la calcia sul fondo. Da Brusaporto, è già arrivata la notizia del pareggio del Treviso e allora il punto puzza davvero di occasione perduta per la Dolomiti Bellunesi.

LUPARENSE – DOLOMITI BELLUNESI 1-1

LUPARENSE: Sperandio, Andolfatto, Blesio, Marino, Bajic, Chiti, Nannelli (81’ Rossi), D’Aloia (86’ Pegoraro), Colombi, Fasolo (85’ Giacomelli), Paudice (54’ Osorio). A disposizione Slowikowski, Duminica, Favero, Colazzilli, Gerevini. Allenatore Masitto.

DOLOMITI BELLUNESI: Carraro, Parlato (76’ Capacchione), Alcides, Brugnolo (85’ Perez), Chiesa, Tiozzo, T. Cossalter, Tardivo (75’ Fagan), Diallo (75’ De Paoli), Marangon, Masut. A disposizione Mbaye, Schenal, Pegoraro, Mizane, Pirrone Allenatore Zanini.

Arbitro: Papagno di Roma 2 (assistentiSperato di Nichelino, Marro di Cuneo).

Reti: 18’ Marangon su rigore, 68’ Osorio.

Note: Spettatori 700 circa con rappresentanza bellunese. Un minuto di raccoglimento in memoria di Aldo Agroppi. Angoli 5-3 per la Luparense. Ammoniti Carraro, Tiozzo, Tardivo. Minuti di recupero: 1’ e 4’.

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