A 36 anni cerca chi gli ha dato la vita

Un’amica del giovane ha pubblicato un annuncio su Facebook chiedendo la collaborazione dei feltrini
Una infermiera con in braccio un neonato in ospedale in una foto d'ARCHIVIO. ANSA
Una infermiera con in braccio un neonato in ospedale in una foto d'ARCHIVIO. ANSA

FELTRE. Nel 1980 una giovane donna si è recata all'ospedale Santa Maria del Prato per dare alla luce un bambino che, per motivi personali, ha deciso di non crescere. Dopo qualche giorno sotto osservazione in Ginecologia, è stata dimessa dopo aver dichiarato di voler rinunciare al suo diritto - ma non dovere - di essere madre. Di lei non si è più saputo niente. Dopo circa 12 giorni di ricovero nel nido, il piccolino è stato inviato in un orfanotrofio nella pianura veneta per l'adozione perché così era stato deciso.

Oggi quell'infante ha 36 anni ma porta ancora nel cuore un senso di incompletezza, che non riuscirà a colmare finché non scoprirà il volto della donna che gli ha dato la vita. La ricerca si è già rivelata lunga e difficoltosa, ma una sua amica stretta gli ha offerto la sua mano per ricostruire questa parte della sua identità. Ecco perché su Facebook è comparso proprio ieri quell'annuncio pubblico, aperto e rivolto a tutti ma soprattutto a quelle persone di una certa età che potrebbero avere ricordi, anche vaghi, di quell'episodio che in un certo senso ha segnato la storia del Feltrino. L'intenzione di lui non è per forza quella di ricucire un rapporto negato: «Certamente sarebbe felice di incontrarla, ma al limite gli basterebbe vederla, anche da lontano», scrive la persona a lui vicina sui gruppi social a cui sono iscritti i feltrini.

Il post è già stato condiviso una cinquantina di volte da altrettante persone che, toccate dall'appello al loro «buon cuore», hanno deciso di contribuire. «Le istituzioni tutelano la privacy: da tribunale, parroco, Comune e ospedale silenzio assoluto. Non possiamo che tentare la strada informale e sperare nell'onestà delle persone». Chiunque abbia ricordi nitidi di questo episodio può contattare la mediatrice su Facebook.

 

Argomenti:ricerchenascita

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi