A Belluno il Natale più spento d’Italia

Zero luminarie, piazza dei Martiri al buio: uno sconcertante biglietto da visita per una città che dovrebbe vivere di turismo

BELLUNO. «Scusi qual è la piazza principale di Belluno? Dov’è il mercatino di Natale? Ho letto in Internet che c’erano le bancarelle, ma vedo soltanto quelle quattro casette». Sono le eloquenti domande di una turista che, lasciata l’auto a Lambioi, era appena “sbarcata” in piazza dei Martiri. Un Natale triste come non mai, quello che sta vivendo il cuore della città. Una figura veramente meschina per una città e per un Comune che solo a parole investe sul turismo e sulla promozione del proprio centro storico.

La pensano allo stesso modo i bellunesi, che passeggiano per le vie del centro guardandosi attorno e non trovando quell'atmosfera natalizia presente, invece, in altri comuni della provincia. Come Feltre, dove alla fine i commercianti sono riusciti a regalare alla cittadina un Natale coi fiocchi.

«Ma che tristezza, non sembra neanche che stia per arrivare Natale», dice Marco Molin. «Capisco che il Comune non abbia soldi per le luci, sono tempi difficili per tutti, però così è veramente triste, sembrano giornate come tutte le altre, altro che atmosfera di festa». La pensa allo stesso modo Paolo Todesco, un giovane papà agordino venuto a Belluno con la famiglia in occasione del ponte dell'Immacolata. Mentre il figlio si diverte sulla giostra davanti all'Aci, mamma e papà danno un'occhiata rapida tutt'attorno: «Ma non ci sono neanche i mercatini?», si chiedono. «L'anno scorso almeno c'erano le bancarelle, facevano atmosfera. E' una vergogna che non ci sia proprio niente». E quando la famigliola viene a sapere che non ci saranno neanche le luci a illuminare le strade del centro, l'unica cosa che resta da fare è scuotere la testa: «Non ci sono soldi? D'accordo, però non si può sempre guardare le cose in negativo, un po' di luce avrebbe messo allegria, dato un po' di positività all'aria che si respira in questi giorni. Che peccato».

Fatti pochi passi incontriamo la signora Maria: «Ma come mai a Feltre le luci ci sono?», ci chiede. «Ricordo che fino a qualche anno fa la città era bellissima, tutta illuminata, piena di eventi organizzati in occasione del Natale. Quest’anno non si fa niente? Che brutto, non viene neanche voglia di andare per negozi a comprare regali».

A sottolineare la poca vivacità del centro è anche Giovanni Colautti, che a Belluno si è trasferito da poco (è originario di Mestre): «Già questa città non mi sembra proprio viva, se poi non si crea un po' di atmosfera... sarà un Natale triste».

Il Consorzio ha messo qualche albero (offerto dal corpo forestale dello Stato) ad abbellire il centro, ma sono in molti a ricordare quello che ogni anno veniva allestito nel bel mezzo dei giardini pubblici, e che quest'anno non ci sarà. «Ma neanche l'albero?» si chiede Ivan Borsato. «D'accordo il periodo di austerity... Ma che tristezza!». «Bastava fare una cosa piccola, spendendo poco», aggiunge Manuele Sangalli. «Magari illuminando solo la piazza. Almeno ci sarebbe stata un po' di atmosfera».

I due ragazzi sono in compagnia di un'amica campana, Serena De Vito. Viene da Salerno, dove si respira tutt'altra aria: «I commercianti si sono organizzati per mettere le luminarie, anche facendo delle convenzioni per pagare meno l'elettricità», spiega. «Peccato che qui non ci sia niente».

In via Mezzaterra, però, i commercianti qualcosa hanno fatto: si sono uniti, hanno comprato tre alberi (che verranno illuminati) e un bel tappeto rosso. Almeno così un po' di aria di Natale la si respira.

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