A Belluno la Tari è bassa, Massaro bacchetta l’Agordino

BELLUNO. Le famiglie italiane spendono in media 300 euro all’anno per la tassa sui rifiuti. A Belluno quella cifra va dimezzata. Il capoluogo ottiene l’ennesima conferma che il suo sistema di...

BELLUNO. Le famiglie italiane spendono in media 300 euro all’anno per la tassa sui rifiuti. A Belluno quella cifra va dimezzata. Il capoluogo ottiene l’ennesima conferma che il suo sistema di raccolta e smaltimento delle immondizie è quello che garantisce il miglior rapporto qualità-prezzo. A fronte di una raccolta differenziata ormai stabile sopra l’80% (considerando anche la percentuale di compostaggio), la tariffa è la più bassa d’Italia.

Lo dice anche l’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che per il nono anno consecutivo ha realizzato un’indagine sui costi sostenuti dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti in tutti i capoluoghi di provincia, prendendo come riferimento una famiglia tipo composta da tre persone, con un reddito lordo complessivo di 44.200 euro e una casa di 100 metri quadri.

In precedenza a premiare Belluno erano stati, come ricorda il sindaco Massaro, Confartigianato (in un’indagine riferita alle imprese) e l’osservatorio Uil (per le famiglie). Cittadinanzattiva evidenzia le differenze, enormi, presenti fra una regione e l’altra del Paese ma anche fra i capoluoghi. Guardando ai capoluoghi, la Tari più bassa si paga a Belluno, dove una famiglia media salda a Bellunum 149 euro all’anno. A Reggio Calabria, la città più cara, la stessa famiglia paga 579 euro.

«Bellunum ha un bel curriculum: terza in Italia per differenziata e prima per tariffa più leggera», commenta il sindaco Massaro. Che poi offre alcune riflessioni in merito alla scelta dell’Unione montana agordina di cambiare il sistema di raccolta e di diventare socio di Valpe ambiente: «Penso sia un incomprensibile peccato che l’Unione Montana Agordina abbia deciso di entrare in una società con soci da fuori provincia (Contarina, ndr) senza neppure chiedere un preventivo o uno studio a Bellunum, società al 100 per cento dei Comuni bellunesi. I sindaci dell’Agordino parlano sempre di specificità e autonomia, poi fanno una società con i trevigiani anziché utilizzare le eccellenze bellunesi».

«E non è proprio vero», conclude il sindaco, «che Bellunum non fa il porta a porta (per quale interesse diffondere notizie false?). Tutte le aziende e numerose famiglie di buona parte del nostro territorio, compresi quartieri che da soli sono più grandi di vari comuni agordini, sono serviti dal porta a porta. Solo che da noi è opzionale e decide il cittadino». (a.f.)

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