A Belluno preferenze frazionate
BELLUNO. Due città agli opposti, almeno sotto il profilo della distribuzione del voto. A Feltre su un totale di 17 elettori, in 15 hanno votato per eleggere il nuovo presidente della Provincia. Un voto compatto che si è diviso in tre filoni (più uno): quello indicato dalla maggioranza e che convergeva su Ezio Lise (che ha portato a casa 11 preferenze), quello di Amalia Serenella Bogana, due voti, e quello “di protesta” che ha portato un voto a Moreno Broccon. E poi c’è un consigliere che ha scelto di non esprimere nessuna preferenza, votando solo la lista.
A Belluno, invece, il numero di “correnti” cresce proporzionalmente al numero di consiglieri, che a palazzo Rosso sono 33. Ne sono andati a votare 30. Sono solo due i voti per la lista Consiglieri per l’autonomia, che peraltro vedeva candidato anche un consigliere comunale di Belluno, Celeste Balcon del Patto per Belluno. I voti per la lista unitaria sono 28, molto frammentati: in 17 hanno votato Fabio Bristot, 4 Paolo Vendramini, 3 Roberto Padrin, 2 Leandro Grones e un voto rispettivamente per Stefano Deon e Silvia Tormen.
Una divisione che, a grandi linee, segue le divisioni interne al consiglio: la maggioranza di Massaro, composta da 18 persone ma che scontava l’assenza annunciata di un consigliere, sembra aver seguito in massa le indicazioni di voto per Bristot. In minoranza il centrodestra e il centrosinistra supportano i rispettivi candidati ma c’è un’ampia e imprevedibile “zona grigia”.
«Belluno, unico comune ad avere due consiglieri, si divide» fa notare Irma Visalli, consigliere comunale del Pd, «Rufus non ci è mai venuto a dire di volerci rappresentare». Ma Massaro si dice «orgoglioso» del voto del consiglio comunale di palazzo Rosso: «la maggioranza è stata compatta» spiega, «e vedo che è stato raccolto anche l’invito a dare una mano alle terre alte che altrimenti rischiavano di rimanere escluse». (v.v.)
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