A Belluno ripartite le visite ospedaliere, tutti in fila al San Martino

Con la riapertura delle attività ambulatoriali, l'ospedale è stato nuovamente meta di centinaia di bellunesi, attesi nei vari ambulatori per gli esami sanitari
BELLUNO. All’ingresso del San Martino un volontario della protezione civile Ana e un dipendente Usl misurano la temperatura degli utenti. Tutto ok? Allora si può accedere. È la novità in cui ieri mattina si sono imbattuti gli utenti dell’ospedale di Belluno. 
 
Con la riapertura delle attività ambulatoriali, il San Martino è stato nuovamente meta di centinaia di bellunesi, attesi nei vari ambulatori per gli esami sanitari. Un viavai costante, tanto da sembrare una normale giornata di lavoro. Poi, appena si entra nell’androne principale, ci si accorge che qualcosa di diverso in realtà c’è: le persone che circolano all’interno sono davvero poche e si avverte nell’aria l’emergenza ancora in corso.
gli ingressi
 
Due gli ingressi previsti per i pazienti: quello principale che, attraverso la porta girevole, porta nell’atrio e al Centro unico di prenotazione, e quello del Pronto soccorso, dove gli accessi sono riservati esclusivamente ai casi urgenti. All’ingresso principale, l’Usl 1 Dolomiti ha ricavato due accessi: per i pazienti e per i dipendenti. I primi passano per la porta scorrevole, gli altri, sul lato destro, attraverso le porte a spinta. I due ingressi sono divisi da un nastro bianco e rosso. A vigilare sono gli alpini di Belluno, che afferiscono alla protezione civile.
 
L’esame prima di entrare
 
Dalle 7 alle 20, a sbarrare la strada a chi deve entrare per una visita o per pagare un ticket ci sono un tecnico dell’ospedale munito di camice bianco e di termometro digitale, oltre al volontario della protezione civile. Se quest’ultimo segna su un foglio con una “x” ogni persona che entra al San Martino, il tecnico è chiamato a misurare la temperatura e a rivolgere all’utente alcune domande sulle sue condizioni di salute e sull’appuntamento, visto che è possibile accedere all’ospedale soltanto un quarto d’ora prima dell’orario fissato per l’esame. Questo per evitare inutili assembramenti nelle sale di attesa, con il conseguente aumento delle possibilità di contagio. Chiunque entra in ospedale deve indossare mascherina e guanti. All’interno ci sono comunque i dispenser per il gel igienizzante.
 
I percorsi
 
Una volta entrato, il paziente segue un percorso che lo porta direttamente all’ambulatorio o al reparto dove deve sottoporsi alla visita. «Una volta nell’ambulatorio», dice il signor Italo, che accompagna la moglie a un controllo, «la visita si svolge normalmente, pur dovendo, medico e paziente, mantenere le distanze di sicurezza. Una volta usciti la stanza è igienizzata e così pure le sale d’attesa». «Avevamo fissato l’appuntamento ancora diversi mesi fa e un paio di settimane abbiamo chiamato per sapere se era confermato», conclude l’utente. 
«Per tutti, ormai, la mascherina e i vari presidi di protezione sono diventati una abitudine», sottolinea Vittorio, in attesa di accedere al San Martino perché arrivato in anticipo. «No, non ho paura di entrare in ospedale», confessa, «se si osservano le regole, non succederà nulla. Io ho un’azienda e posso dirvi che serve soltanto buon senso per evitare contagi. Se stiamo tutti attenti, i rischi sono minori». 

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