A Belluno una mostra dedicata al crocifisso di Brustolon
Quasi terminato il restauro dell’opera donata da Gabriella Pagani Cesa alla città. Perale: «Ogni anno faremo due esposizioni per approfondire la cultura locale»
BELLUNO. È iniziato il conto alla rovescia per portare a Belluno il crocifisso ligneo di Andrea Brustolon donato alla città da Gabriella Pagani Cesa. Un ritorno che verrà celebrato in grande stile con una mostra dedicata proprio ai crocifissi di Brustolon e che sarà anche l’occasione per iniziare una stagione di esposizioni al museo Fulcis dedicate a singoli aspetti dell’arte bellunese o ad oggetti non ancora esposti, come monete o medaglie.
A ridosso di Ferragosto la signora Pagani Cesa – che vive a Brescia ma ha origini bellunesi – è stata in città e ha incontrato l’assessore alla Cultura Marco Perale. «Abbiamo parlato del restauro e iniziato a ragionare sulla mostra che abbiamo intenzione di allestire» spiega Perale, «durerà per tutto l’autunno-inverno».
La storia del crocifisso del Brustolon intreccia arte, cultura, generosità. L’opera, in legno di pero e di particolare pregio, era appesa su una parete della casa di Gabriella Pagani Cesa a Brescia. La signora, dopo aver visitato il museo Fulcis, ha deciso di donarlo alla città di Belluno e ha comunicato questa intenzione alla precedente amministrazione Massaro. Inizialmente pareva che il crocifisso dovesse rimanere a Brescia ma, grazie all’intermediazione di Francesco Piero Franchi, la destinazione finale dell’opera è diventata Belluno, città natale del suo autore. Un dono del valore circa 80 mila euro che arricchisce la collezione museale dedicata allo scultore con un pezzo pregiato. Insieme al crocifisso arriverà inoltre in città anche il basamento, ora in fase di restauro.
«Tra un paio di settimane l’opera sarà pronta per essere portata al Fulcis» continua l’assessore, «e per accoglierla abbiamo deciso di organizzare una piccola mostra. Abbiamo tutti i disegni di Brustolon e possiamo mostrare come lavorava la sua bottega per realizzare opere come questo crocifisso».
La mostra verrà organizzata in autunno, subito dopo la rassegna Oltre le vette, e durerà fino a febbraio. L’obiettivo è portare al Fulcis le scuole, ma non solo. «Abbiamo in programma un paio di esposizioni all’anno che puntano ad approfondire singoli aspetti di un argomento o mostrare oggetti che non sono ancora stati esposti, come monete o medaglie. Il museo» continua Perale, «deve diventare un punto di riferimento, un luogo dove tornare periodicamente. I mesi passati sono stati intensi ma c’è tanto da vedere: vogliamo dare ai bellunesi l’opportunità di tornare al Fulcis».
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