A Borca cartelli sul pericolo frana È polemica: allontanano i turisti

Belfi: «L’allerta esiste e devono essere informati, il vero dramma è che le opere sono ferme» Venerdì alle 17 alla Scola il Comune spiegherà alla cittadinanza il piano di protezione civile

BORCA. «Pericolo di frana!». È questo l'avvertimento che è stato stampato su alcuni cartelli installati a Borca. Sotto i loghi del Comune di Borca, della Provincia di Belluno e della Regione Veneto, le persone vengono informate in italiano ed in inglese che a Borca c'è il pericolo della frana che potrebbe scendere dall'Antelao e soprattutto vengono forniti dettagli utili su come comportarsi nel caso in cui scattasse l'allarme con il suono delle sirene e l'accensione dei semafori posizionati lungo l'abitato di Cancia.

Se dovesse scattare l'allarme le persone sono invitate a non lasciare la propria abitazione, a spostarsi ai piani alti degli edifici, e ad attendere comunicazioni dalle autorità. Per quanto concerne i semafori viene detto che se la luce accesa è quella rossa, gli individui devono allontanarsi dalla zona. Per le emergenze l'invito è quello di chiamare il 115. A fianco delle indicazioni su come comportarsi è stata stampata una cartina che indica le zone di massima pericolosità e sono stati segnalati come periodi maggiormente critici i mesi da giugno a settembre compresi. Mentre ottobre, novembre, aprile e maggio sono i mesi in cui bisogna prestare attenzione. L'inverno è segnalato come momento di quiete. I cartelli sono stati posizionati sulla parete del municipio, a Cancia, e sul prato lungo la statale al bivio che sale a Cancia da alcuni giorni.

C'è chi ha polemizzato sottolineando che l'esposizione del “Pericolo frana” allontani turisti. «I cartelli ci sono stati imposti dalla Regione», spiega il vice sindaco Giuseppe Belfi, «e fanno parte del piano di protezione civile che spiegheremo alla cittadinanza venerdì pomeriggio. Ammetto che esteticamente e turisticamente possano sembrare brutti e inadeguati, ma la realtà purtroppo è che a Borca c'è il pericolo frana. Se un turista, soprattutto se alloggia in una casa privata, si trova ad affrontare il pericolo frana, deve essere informato su come comportarsi e questo è l'obiettivo della segnaletica. La polemica a mio avviso non va fatta sui cartelli, ma sul fatto che le opere di mitigazione del rischio frana non siano ancora cominciate».

«Ci avevano promesso», ricorda Belfi, «che tra maggio e giugno si sarebbe proseguito con i lavori che hanno l'obiettivo di separare l'acqua dai detriti al Bus del Diau. Le opere non sono ancora cominciate e siamo a luglio. Questo è il vero dramma. Venerdì alle 17 alla Scola la cittadinanza è invitata all'appuntamento pubblico nel quale verranno spiegate le nuove procedure di allerta frana, dopo che sono state installate le sirene e i semafori. All'incontro abbiamo invitato anche la Regione e la Provincia affinché ci diano informazioni su come va avanti il progetto di messa in sicurezza del canalone e di mitigazione del rischio frana. A cinque anni dalla tragedia di Cancia, avvenuta nella notte tra il 17 e il 18 luglio 2009, in cui morirono i nostri concittadini Giovanna Belfi e Adriano Zanetti, madre e figlio che abitavano nella prima casa sulla quale si abbatté l'ammasso di sassi misto a melma provenienti dall'Antelao, abbiamo fatto pochi passi in avanti. È questo il vero dramma, non tanto che quattro cartelli ci ricordino il pericolo frana in quanto noi lo sappiamo dato che se piove la notte non dormiamo dalla paura, e i turisti è giusto che vengano informati». La riunione si terrà venerdì 18 luglio, una data scelta non a caso, una data impressa nella memoria dei residenti che ancora vivono con la paura della frana. L'appuntamento con la popolazione di Cancia è stato organizzato per spiegare le novità introdotte nel sistema di allertamento appena aggiornato e le nuove procedure, in vista di una prossima esercitazione di protezione civile programmata per il mese di settembre.

Alessandra Segafreddo

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