A breve l’Usl avvierà la centrale operativa territoriale
BELLUNO. Entro il 31 dicembre l’Usl presenterà alla Regione il piano di sviluppo delle aggregazioni funzionali territoriali, le cosiddette Aft. Piano che dovrà realizzarsi entro il gennaio 2016 con la costituzione di 10 medicine integrate di gruppo, come previsto dall’azienda sanitaria bellunese di cui tre sorgeranno nel distretto 1 del Cadore, tre in quello agordino e quattro nel distretto 3 di Belluno.
Lo ha detto il direttore generale dell’Usl 1, Pietro Paolo Faronato parlando ai sindaci riuniti nella Conferenza a cui ha presentato a grandi linee il piano. «Il progetto sarà rispettoso della realtà in cui sarà inserito e quindi delle necessità della popolazione che vi risiede», dice Faronato. «Si tratta di una novità prevista nel decreto Balduzzi e che è stata recepita dal Veneto. Si tratta dell’obbligo per i medici di medicina generale di associarsi in modo avanzato così da garantire la loro presenza 24 ore su 24 sette giorni su sette, comprensivi anche dell’attività delle guardie mediche».
Il modello che l’azienda sanitaria presenterà in Regione «manterrà tutti gli ambulatori periferici, creando però al contempo almeno un posto di aggregazione dove un medico al giorno garantisca la propria presenza nelle 12 ore di apertura (dalle 8 alle 20)», spiega il dg. «L’utente, cioè, recandosi in quel posto potrà trovare un camice bianco che abbia accesso alla sua cartella clinica che viene condivisa da tutto il gruppo medico».
Faronato ha sottolineato come questo piano avrà un impatto economico pesante e pertanto l’avvio sarà condizionato dall’arrivo delle risorse da Venezia. «Le Utap esistenti permarranno, trasformandosi in aggregazioni territoriali. Per quanto riguarda quella di Longarone stiamo cercando una nuova collocazione insieme con l’amministrazione», ha aggiunto il dg che ha concluso: «Il nostro obiettivo è quello di affiancare in questi studi anche personale amministrativo e infermieristico e in questo caso come Usl potremmo fornire la parte burocratica».
Intanto, dal 2014 partirà la Centrale operativa territoriale di coordinamento per la presa in carico della domanda degli utenti. Da qui saranno gestite le dimissioni protette e coordinata l’assistenza domiciliare integrata, per rispondere ai bisogni dei cittadini. (p.d.a.)
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