A caccia di fantasmi al castello di Zumelle: «C’era un lamento»

In corso gli esami dell’associazione padovana Ghost Hunter per trovare tracce della presenza del conte Murcimiro

MEL. C’era una volta, più di mille anni fa, un conte innamorato ucciso per vendetta. Forse è stato proprio lui, la scorsa settimana, a tenere compagnia ai visitatori del castello di Zumelle. Per fortuna non erano turisti qualsiasi ma “cacciatori di fantasmi” arrivati da Padova con l’intento di dare una spiegazione ai misteri di Mel.

«Abbiamo sentito un lamento» spiega Andrea Pugliese, dell’associazione Ghost Hunter Padova, «ma purtroppo avevamo già spento i registratori». Un vero peccato, o forse una beffa del fantasma di Murcimiro che da secoli abita il castello. Follemente innamorato di Atleta, figlia di Tucherio, la rapì e la portò a Zumelle. Il padre della giovane aspettò anni prima di consumare la sua vendetta ma alla fine uccise Murcimiro che ogni tanto torna a farsi sentire. «Abbiamo passato tutta la sera a fotografare e registrare immagini» continua Pugliese, «quando stavamo per andare via abbiamo sentito distintamente un borbottio, probabilmente maschile, nella sala della caccia. Purtroppo gli strumenti erano già spenti».

Chissà che qualcosa non emerga dalle registrazioni delle ore precedenti: la dotazione di un cacciatore di fantasmi prevede una macchinetta fotografica con speciali filtri, capace di fotografare al buio, e di un registratore in grado di captare suoni che l’orecchio umano non può sentire. «Abbiamo anche un rilevatore di campi elettromagnetici» continua Pugliese, «ma lo usiamo solo quando interagiamo con i fantasmi».

L’associazione ha girato i castelli di mezzo Veneto a caccia di fenomeni paranormali. Una passione che viene svolta a titolo gratuito, al di fuori dell’orario di lavoro, per cercare di arrivare dove la scienza si ferma. «Noi parliamo di anomalie» spiega Pugliese, «ma in questi anni ci siamo trovati di fronte a più di qualche caso che ci ha fatto pensare». Come la figura misteriosa fotografata a Monselice o la parola desueta registrata dalle apparecchiature al castello di Bevilacqua.

Il fascicolo di Mel è ancora tutto da scrivere. «Abbiamo fatto un primo sopralluogo ad agosto» continua il cacciatore di fantasmi, «siamo tornati a fine ottobre per esami più approfonditi. Abbiamo ottenuto il permesso dell'Associazione Sestiere Castellare e non appena avremo analizzato i materiali invieremo il dossier alla proprietà».

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