“A casa di Enrico” disabili e autistici al lavoro sui campi
BELLUNO. Si chiama “A casa di Enrico”, dal nome del titolare dell’azienda agricola Boscon di Sedico che lo ospita, il progetto da 18 mila euro, ideato dal Gruppo Autismo Belluno (Gab) in collaborazione con la cooperativa Società Nuova e l’Usl che intende coinvolgere in un’attività agricola non solo ragazzi con disturbi autistici, ma anche giovani con disabilità fisiche e psichiatriche della provincia. «Si tratta di un progetto pilota», conferma il presidente del Gab, Flavio Mares, «che vogliamo possa autofinanziarsi per pagare gli operatori che seguono i ragazzi. L’idea, poi, è quella di estendere questa iniziativa in altre parti della provincia per andare incontro a chi è in difficoltà. L’obiettivo finale è di coinvolgere anche altri soggetti privati per poter realizzare questo piano anche altrove».
Tra i primi esempi in Veneto, il progetto è già partito il mese scorso. «Grazie alla disponibilità e sensibilità della famiglia Cazzaro che gestisce l’azienda Boscon, siamo riusciti ad ottenere 500 metri quadrati di terra in serra e 2000 metri quadrati di terreno scoperto da far coltivare ai nostri ragazzi», sottolinea Mares.
Sono una ventina i giovani dai 17 anni agli over 30, che partecipano al piano: in parte frequentano il centro diurno psichiatrico di Agordo, in parte il centro diurno di Belluno, altri il Gruppo autistico Contatto ed infine Nuove Frontiere per l’occupabilità di Agordo. Ogni gruppo è seguito da due operatori nell’attività agricola. I ragazzi hanno già seminato, grazie anche ai consigli dei titolari dell’azienda agricola, 800 piantine di pomodoro, 1.600 di fagioli nani, 700 di fagiolini, 270 di fragole, 270 di cavolfiore, 240 di insalata, 300 di cipolle. Insomma una vera e propria coltivazione fatta con tutti i crismi, i cui prodotti saranno venduti dall’azienda agricola all’interno del territorio provinciale.
«Il nostro obiettivo come primo anno è quello di giungere almeno ad autosostenerci», ci tiene a precisare il presidente di Gab, «e poi via via con altre iniziative riuscire ad avere qualche guadagno così da estendere l’attività in altre parti del nostro territorio. Vogliamo far fruttare questa attività anche economicamente, oltre che far lavorare questi ragazzi».
Società Nuova dal canto suo «mette a disposizione gli operatori con conoscenze agricole per cercare di portare l’entusiasmo, ma anche le competenze tra i ragazzi con disagi. Cerchiamo di avvicinarli a questa attività pian piano, interagendo in modo diverso a seconda dei problemi che ha ogni gruppo, che opera in giorni diversi della settimana nell’azienda agricola e separatamente dagli altri. Ad oggi i ragazzi vanno a Sedico una volta a settimana, ma non è detto che più avanti possano intensificare la loro presenza per curare meglio le coltivazioni», sottolinea anche Bristot.
E per autosostenersi il Gab ha messo in piedi una lotteria i cui biglietti saranno estratti il 27 maggio: «Dal ricavato di questa iniziativa speriamo di ottenere le risorse necessarie per gestire in via continuativa questo progetto, dando una speranza a questi nostri giovani», conclude Mares.
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