A Col dei Bof la prima vendemmia

Volontari al lavoro nel vigneto sperimentale nato per selezionare le varietà adatte a rilanciare la viticoltura in montagna
SEREN DEL GRAPPA. Un sogno che sta prendendo corpo: rilanciare la viticoltura nel Feltrino attraverso la lavorazione di un vigneto sperimentale, situato a Col dei Bof a circa 700 metri di altitudine, che permetterà di individuare le varietà di vite più adatte ad essere coltivate in questa zona e in generale nelle terre alte.


Ieri, nella località in fondo alla Valle di Seren, c’è stata la prima vendemmia, che sarà seguita da una piccola vinificazione per completare il ciclo di valutazione delle varietà di vite coltivate a Col dei Bof.


Dietro c’è un progetto ampio di valorizzazione di un territorio, quello di Col dei Bof, che merita di essere visitato e compreso a fondo.


Il vigneto, che si estende su un ampio appezzamento di terreno è stato inaugurato lo scorso 7 aprile ed è gestito volontari, la maggior parte pensionati, appartenenti alla Fondazione Val di Seren onlus. Dopo circa tre anni dall’inizio dei lavori è tempo di vendemmia e con la raccolta dell’uva è il tempo fare i primi bilanci.


«È la nostra prima raccolta», dice Danilo Bof, «e per il momento direi che siamo soddisfatti, perché l’uva, tra cui è possibile annoverare la tipologia del Souvignier Gris è cresciuta bene e sta dando i suoi frutti. In questo vigneto vengono testate venti tipologie differenti di vite e si cerca appunto di capire quale sia quella che meglio si adatta a queste zone e nello specifico in questo terreno dove sono state piantate in totale 3200 barbatelle, degli ibridi resistenti che ci sono stati forniti dalle cooperative di Rauscedo e di Friburgo».


La scelta di far crescere l’uva in questo posto lontano e senza tempo situato dietro una borgata di case abbarbicate sulla collina si sta rivelando vincente. «E pensare che questo vigneto era nato quasi per caso – prosegue Bof – nel 2012, quando Oskar Unterfrauner, arrivato qui a Col dei Bof insieme ad un amico, era rimasto affascinato da questo luogo perso fra i monti e aveva deciso da dare inizio ad un progetto che ci ha portati fin qui. Finendo per coinvolgere nel corso del tempo la Provincia di Bolzano, che aveva deciso di studiare il territorio dando vita ad un masterplan, cioè un piano di riassetto urbanistico, che è ancora in corso. La strada, i capitelli e non solo verranno sistemati per riqualificare l’intera area che circonda il vigneto. Il progetto che sta alla base di tutto è oltretutto finanziato da Veneto agricoltura ed è stato così coinvolgente che tutti noi soci, compresa l’amministrazione comunale, ne siamo rimasti affascinati e abbiamo deciso di prendervi parte».


Dello stesso avviso è Loris Scopel, ex sindaco di Seren del Grappa, che dice la sua sul vigneto: «I lavori e la vendemmia stanno andando avanti bene, grazie alla collaborazione fra tutte le parti in gioco e all’operato dell’enologo De Bacco, che ci aiuterà a capire quali sono le tipologie di vino che meglio potranno svilupparsi in questa zona collinare. La vite può subire un massimo di tre trattamenti – spiega Scopel – ma in questo caso allo stato attuale i nostri filari non ne hanno subito nessuno. Tutto viene fatto crescere senza aiuti particolari. Noi volontari lavoriamo oltretutto per l’ottimizzazione di questo territorio, una valle selvaggia con delle potenzialità soprattutto per quanto concerne il turismo, che può portare ricchezza».


©RIPRODUZIONE RISERVATA


Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi