A Cornigian rubinetti asciutti Pompieri in azione con autobotti

Forno di Zoldo. Venerdì è scattato l’allarme e anche ieri sono dovuti intervenire i vigili del fuoco per riempire la vasca. Disagi pesanti per la malga e i suoi animali ma anche per un ristorante
Di Paola Dall’anese

FORNO DI ZOLDO. Senz’acqua la frazione di Cornigian a Forno di Zoldo. Venerdì mattina, i pochi residenti della località (si parla di 2 o 3 famiglie), a cui si aggiungono un ristorante e la malga Pian de Levina si sono trovati con i rubinetti all’asciutto. Subito è scattata la segnalazione a Bim Gsp che si è attivata, mandando un rifornimento con le autobotti dei vigili del fuoco. Intervento che è servito a riempire la vasca ormai prosciugata. Una situazione imprevista, visto che secondo il report della società idrica, nello Zoldano non era quella la sorgente a rischio siccità.

La situazione. Cornigian è l’ultima frazione del comune di Forno di Zoldo al confine con Cibiana. «Il problema nasce», precisa il sindaco Camillo De Pellegrin, «dal fatto che la vasca che serve la frazione è piccola e tra l’assenza di piogge e le basse temperature di questi giorni è andata in sofferenza. Ora però con le cisterne dei pompieri il problema si è risolto. L’altro ieri i vigili del fuoco hanno prelevato l’acqua dalla sorgente di Ciamber e ieri da Fornesighe».

A decidere di cambiare il luogo dell’approvvigionamento è stato un problema creatosi venerdì pomeriggio. «Il prelievo dalla pompa dell’idrante a Ciamber ha creato un improvviso calo di pressione dell’acqua», spiega il primo cittadino, «che si è riversato sulla casa di riposo di Forno per cui gli ospiti del terzo piano sono rimasti senz’acqua. Una circostanza incresciosa, sicuramente, ma che è durata qualche ora. Ieri mattina, comunque, il disagio era già rientrato, e così i vigili del fuoco hanno deciso di attingere dalla pompa di Fornesighe».

L’allarme. A chiamare Bim Gsp era stata Marta Zampieri ancora all’inizio della settimana scorsa, «quando mi sono accorta che l’acqua, spesso, non usciva dai rubinetti», racconta l’imprenditrice agricola, che gestisce una malga e un agriturismo proprio a Cornigian. «I tecnici del Bim Gsp lì per lì mi hanno detto che poteva trattarsi di una perdita e che avrebbero monitorato. Ed è stata una fortuna che lo abbiano fatto, perché venerdì, quando siamo rimasti tutti a secco, la società ha potuto intervenire subito con le autobotti per riempire la vasca che serve la frazione. E secondo quanto mi hanno detto, il problema sarebbe da imputare anche alle temperature molto basse di questi giorni (siamo arrivati anche a -16°) che hanno contribuito a formare uno strato di ghiaccio di 1,20 metri sopra la fonte impedendole così di scorrere con la solita portata e questo ha causato lo svuotamento della vasca».

Zampieri ha temuto venerdì per i suoi animali. «Ho 15 vacche che hanno bisogno di acqua per produrre il latte: si parla di almeno 20 litri al giorno per ciascuna. Dopo la mungitura del mattino, sono rimaste a secco e quindi hanno rischiato di andare in sofferenza. Per fortuna ho installato un boiler per riscaldare la stalla e così ho potuto sopperire all’assenza momentanea di acqua prelevandola dal boiler». Disagi si sono registrati anche per gli avventori del ristorante e dell’agriturismo. «Per fortuna avevo preparato i piatti il giorno prima e così ho preparato solo pietanze che potessero andare in forno, rinunciando però al primo. I clienti, malgrado questo disguido, sono stati molto comprensivi». Ma Zampieri poi aggiunge preoccupata: «Adesso in qualche maniera ce la caviamo, ma temo per la primavera e l’estate, quando la quantità di acqua richiesta aumenterà e se non piove entro breve non avremo risorse idriche sufficienti».

Le criticità. La situazione si va di giorno in giorno aggravando. Anche a causa del forte freddo, gli addetti del Bim Gsp si stanno adoperando per riscaldare, tramite la corrente elettrica dove possibile, i tubi dell’acquedotto per impedire che l’acqua geli all’interno. Ieri sono interventi a Pralongo, Sotto le Rive e a Zoldo Alto.

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