A Cortina 10 alberghi in cerca di rilancio

Sono chiusi da anni e potrebbero andare ad affiancare i 57 già aperti Lorenzi: «Il paese ha bisogno di una piscina e un parco giochi all’altezza»
Di Alessandra Segafreddo

CORTINA. Cinquantasette alberghi aperti per 4.377 posti letto. È la fotografia della ricettività alberghiera della Regina delle Dolomiti, ma i margini di miglioramento sono elevati. Ad oggi ci sono dieci strutture alberghiere chiuse: un paio sono in fase di ristrutturazione, mentre per le altre otto il destino sembra molto incerto. Cortina vanta sul suo territorio l'unico 5 stelle lusso delle Dolomiti, che è l'hotel Cristallo. Ci sono poi tre hotel a 5 stelle, due 4 stelle superior, quindici 4 stelle, trentuno 3 stelle, quattro 2 stelle e un solo albergo a una stella. I vacanzieri, oltre che negli hotel e negli appartamenti, possono pernottare anche nei 21 rifugi alpini che mettono a disposizione un totale di 697 posti letto, in quattro agriturismi con 50 posti letto totali e in quattro campeggi. In vista dei Mondiali di sci alpino, che Cortina organizzerà nel 2021, il settore alberghiero è in fermento per riqualificare le proprie strutture e creare i servizi dove mancano. L’obiettivo è presentarsi al meglio per la rassegna iridata.

«Oggi la qualità dell'offerta alberghiera di Cortina è mediamente buona», ammette Gianluca Lorenzi, presidente dell'Associazione Albergatori della Conca, «abbiamo strutture eccellenti ed altre meno. Nel complesso dell'offerta c'è uno spazio di crescita anche per uniformare gli standard dei nostri hotel a quelli che propongono le zone limitrofe».

Cosa chiede il turista oggi?

«Chiede l'area wellness, servizi per bambini, camere più grandi, ampie aree comuni e le aree per le attrezzature sportive. Alcuni di questi servizi ce li hanno già tutti gli alberghi, come le ski room o i locali per le bike, altre no, ma gli albergatori si stanno attrezzando».

Cosa pensate di fare per riqualificare l'offerta?

«Stiamo lavorando principalmente su due fronti. Da un lato gli imprenditori stanno preparando progetti di riqualificazione da presentare al bando aperto dalla Regione Veneto, che concede una parte di contributi a fondo perduto. Molti sono già stati attivati, utilizzando anche il canale di Fidimpresa che è nostro partner; altri lo stanno facendo. C'è tempo fino a gennaio per presentare le documentazioni. Sul tavolo ci sono 12 milioni di euro. Se non dovessero bastare, ci hanno garantito che ne verranno erogati altri. Dall'altro lato stiamo lavorando con la Fondazione Cortina 2021 per incrementare l'offerta di appuntamenti di qualità che Cortina può organizzare per i vacanzieri. C'è un progetto culturale di altissimo livello, che vedrà alcuni grandi eventi, in calendario nei periodi meno affollati. L’obiettivo è allungare la stagione e garantire agli hotel di riempire le strutture».

A Cortina ci sono anche dieci strutture chiuse, alcune come l'Ampezzo e il Tiziano hanno chiuso i battenti parecchi anni fa e ora sono abbandonate. C'è l'idea che vengano riaperte?

«Noi auspichiamo che in vista dei Mondiali queste situazioni che sono degradanti e non offrono un bel biglietto da visita per la conca, possano sbloccarsi. Sarebbe importante per tutti, se anche gli alberghi chiusi venissero riqualificati e riaperti».

Cosa invece dovrebbe fare il Comune per riqualificare l'offerta turistica?

«Cortina dovrebbe avere una piscina comunale con l'area wellness. Mancano i servizi da dare ai vacanzieri sia in estate che in inverno. Manca anche un parco giochi che sia degno di chiamarsi così, visto che quello creato allo stadio Olimpico non va affatto bene, è un palliativo. Per i Mondiali ci auguriamo che queste due strutture vengano realizzate: senza questi servizi perdiamo una fascia importante di clientela a favore delle zone limitrofe dove non mancano piscine, parchi giochi e aree per le famiglie con bambini».

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