«A Cortina tutto è tornato a posto»
CORTINA. «È tutto in regola. Si è ricomposto il quadro della autorità civili». Con queste parole, ieri mattina il parroco decano Paolo Arnoldo e il vescovo Giuseppe Andrich hanno dato il benvenuti alla “Festa di Voto” al sindaco Andrea Franceschi. Lo scorso anno i sacerdoti avevano invitato i fedeli a pregare per Franceschi che si trovava in esilio, e ieri lo hanno accolto con un caloroso “bentornato”.
«Dall'anno scorso sono numerose le novità», ha detto don Arnoldo, «abbiamo un prete in meno e speriamo che don Giuseppe Pedandola torni presto dalla sua missione spirituale in Messico. Il santuario della Beata Vergine della Difesa è sorretto dai frati polacchi con i quali abbiamo un perfetto accordo. Si è ricomposto il quadro delle autorità civili, abbiamo meno neve, giusto quella che basta, e quindi possiamo sperare che la carità e l'amore crescano e che Cortina diventi il segno della testimonianza dell'amore cristiano».
Gli ha fatto eco il vescovo con i saluti rivolti anche al nuovo consiglio pastorale parrocchiale ed ai frati arrivati da Cracovia. «Preghiamo», ha detto monsignor Andrich, «affinché i cittadini di Cortina possano essere un collante di amore fra tutti i cittadini di altri paesi che qui arrivano. Sentiamoci come coloro che devono assicurare una civiltà di rispetto ed accoglienza. Noi cristiani dobbiamo rispettare tutte le religioni e questo oggi vale in maniera particolare. So di parlare in un paese sempre più cosmopolita e che sa accogliere tante identità e tanti Credo».
Nell’omelia il vescovo ha ricordato il momento solenne della “Festa del Voto” che si celebra da 603 anni. Ieri mattina infatti i fedeli e come da tradizione si sono trovati prima in basilica e poi in processione si sono recati al santuario della Beata Vergine.
Una processione che ha visto le autorità religiose, civili e militari del paese, gli Schuetzen e i Ladini in abito tradizionale, guidata dal cerimoniere Giorgio Degasper.
Per Cortina e il Cadore il 19 gennaio è infatti un momento assolutamente solenne, una sorta di festa patronale nella Regina delle Dolomiti che quando cade infrasettimanale, come ieri, vede uffici e scuole restare tradizionalmente chiusi.
Il primo ricordo dell’intervento miracoloso della Madonna a difesa degli ampezzani viene tradizionalmente riferito al 572; nove secoli più tardi, ecco un altro leggendario intervento della Vergine che affianca documentate vicende: nel 1412 esigui gruppi di ampezzani e cadorini riuscirono a fermare le truppe imperiali di Sigismondo al passo di Cimabanche, tale vittoria venne interpretata come il nuovo miracoloso intervento della Madonna della Difesa e a perenne memoria di questo evento venne istituita la Festa del Voto, che da allora si celebra il 19 gennaio.
L'omelia del vescovo, ricordando le parole che papa Francesco ha rivolto nella messa nelle Filippine, ha sottolineato a più riprese l'importanza della madre. «Siamo tutti figli come lo era Gesù», ha detto monsignor Andrich, e nei momenti bui l'unica parola che sentiamo è mamma».
La festa religiosa è proseguita ieri pomeriggio con la celebrazione dei vespri solenni nella chiesa della Difesa. La Madonna è stata festeggiata anche in Cadore con messe in tutte le parrocchie.
Alessandra Segafreddo
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