A Digonera e Laste sveglia alle sei per andare a scuola
ROCCA PIETORE. Sveglia alle sei del mattino e mezz'ora in più di viaggio per andare a scuola. Con la riapertura dell'anno scolastico si è aggiunto un disagio in più per gli abitanti di Digonera e Laste, che da tre mesi convivono con il problema della chiusura della sp 563 di Salesei a causa di una frana: il trasporto quotidiano degli scolari.
Nelle due frazioni sono una decina in tutto i ragazzi che frequentano le scuole elementari e medie e che ogni giorno devono raggiungere i rispettivi plessi di Rocca e Caprile. Per loro la giornata di scuole, quest'anno, comincia decisamente presto. Sveglia poco dopo le sei per essere pronti a salire sulla corriera di Dolomitibus, che parte da Laste alle 6.50: una mezz'ora prima rispetto agli anni scorsi. Un servizio che sostituisce quello dello scuolabus comunale, avviato grazie a un accordo tra Dolomitibus ed il Comune. «Altrimenti sarebbe stato impossibile far coincidere gli orari dello scuolabus con il servizio nelle altre frazioni del Comune», spiega il sindaco De Bernardin. Ci sono anche un paio di bambini che frequentano la scuola materna, uno ha appena tre anni: per loro lo scuolabus è la macchina di mamma e papà. Più fortunati i bambini di Sopracordevole, che si trova prima del versante della frana che incombe sulla strada. Per loro, infatti, il servizio di scuolabus funziona come sempre. Ci sono poi una mezza dozzina di ragazzi che frequentano le scuole superiori ad Agordo e Belluno. La maggior parte di loro durante la settimana alloggia in collegio o in appartamento. Il viaggio di ritorno a casa, il sabato, però si allunga notevolmente, in quanto i mezzi pubblici devono fare il lungo giro passando per Livinallongo. «Io li vedo arrivare alle 15.30», racconta Manuela Gabrieli, insegnante di Laste, che esterna tutta la rabbia, il senso di impotenza e lo sfinimento degli abitanti di Laste per un disagio che stanno subendo da tre lunghi mesi. «La nostra pazienza sta finendo», dice. «E penso anche che possiamo essere scusati per questo».
I lavori di messa in sicurezza della strada, coordinati dalla Provincia, stanno procedendo non senza difficoltà a causa dell'instabilità e delle asperità del versante franato. Ma per gli abitanti di Laste, forse anche per lo stress e quel senso di isolamento dovuto al vedere interdetta la principale e più veloce via di comunicazione con il fondovalle, il tempo appare incredibilmente dilatato. «L'impressione della gente», continua Manuela, «è che i tempi di intervento siano decisamente lunghi. Tutti capiscono la situazione, la frana che incombe e così via. Forse si sarebbe potuto fare prima, se non si fosse perso almeno per il rimpallo delle responsabilità fra i vari enti. E il brutto è che se ci lamentiamo, sembra quasi che siamo noi dalla parte del torto. Almeno questo è l'atteggiamento che percepiamo nei nostri confronti da parte delle istituzioni».
Basta chiederlo ai tanti lavoratori delle due frazioni, costretti ogni giorno a sobbarcarsi mezz'ora di più di viaggio per recarsi al lavoro. Che diventano due ore per chi, da Laste, va e viene due volte al giorno da Sottoguda. O chi da Sopracordevole deve recarsi a Livinallongo e per questo deve tornare indietro a Caprile. Quest'estate qualcuno ha scelto persino di lasciare la macchina a Sopracordevole e salire poi a Laste a piedi. Tra questi anche delle coppie di genitori che vivono a Rocca e che dovevano lasciare i figli in custodia ai nonni a Laste: ogni giorno dovevano scendere per andare incontro al nipote che saliva a piedi lungo il ripido sentiero.
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