A Feltre centro affollato di visitatori, esame superato
FELTRE. Premiata a pieni voti. La trentesima edizione della mostra dell'Artigianato ha lasciato il segno, sia nei suoi protagonisti, ovvero fabbri, falegnami, calzolai, sarte, pittori e pittrici, orafi e chi più ne ha più ne metta, ma anche nei suoi visitatori, che per la prima volta hanno potuto passeggiare in cittadella senza dover pagare il biglietto. Una scelta strategica, dettata anche dai problemi organizzativi degli scorsi anni, tra rimborsi, ingressi a tradimento e scoperti di bilancio. Quest'anno è stato tutto molto più semplice: porte aperte a tutti, grazie a un contributo del Comune e alla riduzione del numero di espositori, il tutto all’insegna del detto “meno è meglio”.
«Per il momento è solo una sensazione, ma ci sembra che come presenze abbiamo pareggiato quelle dello scorso anno», esclama la presidente Lara Ceccato, stanca ma entusiasta per i grandi risultati ottenuti, «ci ha colpito vedere visitatori fin dal primo mattino, cosa che negli anni scorsi non capitava spesso, nemmeno la domenica. Invece oggi (ieri per chi legge) c'era gente in giro anche nelle ore più calde, quelle tra l'una e le due, segno che forse la nuova formula e l'ingresso libero ha fatto breccia. Ho avuto un grosso sostegno alle mie spalle, i collaboratori sono quelli di sempre e questo mi ha impedito di prendermi la scottatura da prima volta», ironizza, «la segreteria è stata efficiente nel rispondere ai problemi, soprattutto sabato pomeriggio, quando c’è stato l'acquazzone. Per quel che sappiamo si è rotto soltanto un gazebo e dopo che il peggio era passato, molti degli artigiani presenti hanno voluto aprire lo stesso per quelle persone che avevano deciso lo stesso di venire a trovarci alla sera. Speriamo di poter continuare in questa direzione», che lei ha tracciato guarda caso proprio a trent'anni e con un bel pancione portafortuna.
Anche ieri la Mostra è andata avanti fino a tarda sera, ma la chiusura ufficiale è avvenuta alle 17 in sala degli Stemmi con le premiazioni dei partecipanti al sesto simposio di scultura su legno (in sei) e dei forgiatori che hanno preso parte al concorso sul tema della leggerezza e al premio “Carlo Rizzarda”. Il forgiatore più “leggiadro” è stato Prikryl Standa con l'opera “Airone”, seguito da Jiri Bata con “Leggerezza sprigionata” e dal giovanissimo Nicholas Convento, solo 15 anni, con “Va dove ti porta il cuore”. Il premio Rizzarda è andato a Gianpaolo Maniero con “Dov'è Golia?”, secondo Ivo Stawaritsch con “Turbina il vento” e terzo Alessandro Di Bari con “La maschera e l'osservatore”. Novità di quest'anno è stata l'assegnazione dell'importante premio per titolo, e non per autore dell'opera, scelta fatta dalla giuria per evitare di incorrere in preferenze, anche indirette.
Francesca Valente
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