A Laggio nasce un centro di turismo sociale

L'idea dell'assessore veneto Sernagiotto è di realizzarli nell'ex preventorio Malfatti
L’ex preventorio di Laggio di Cadore
L’ex preventorio di Laggio di Cadore
 
LAGGIO DI CADORE.
Il grande fabbricato dell'ex preventorio Malfatti di Laggio di Cadore, attualmente Casa Soggiorno Alpino per le famiglie rurali della sinistra Piave, diventerà uno dei due centri di turismo sociale a livello europeo. Delle due grandi strutture di accoglienza, una sorgerà al mare (forse Caorle), l'altra a Vigo di Cadore. Lo ha detto domenica, all'assemblea dell'Associazione Famiglie Rurali, a Conegliano, l'assessore veneto Remo Sernagiotto.  
Assessore, qual'è il progetto?  
«Sto elaborando un progetto per dotare il Veneto di due strutture da utilizzare come centri per la riabilitazione e per il turismo dei portatori di handicap, ma aperti a tutti. L'ex preventorio di Laggio è stato indicato come possibile sede del centro per la montagna. Sarà una struttura a livello europeo».  
Il progetto è già partito?  
«Sinora è stato solo abbozzato, ma se il parere dell'assemblea dell'Associazione delle Famiglie Rurali, attualmente proprietarie dell'immobile, sarà positivo, inizierò subito l'iter necessario per realizzare il progetto, contattando i Comuni e la Comunità montana del Centro Cadore».  
L'amministrazione di Vigo è però sotto elezioni.  
«Dovrò attendere la nuova giunta. Sarò a Vigo non appena la nuova amministrazione si sarà insediata».  
Perché Laggio?  
«Perché questa zona che conosco bene, essendoci stato più volte, offre tutte le caratteristiche per fornire quel livello di accoglienza e di rilassamento necessarie per richiamare l'attenzione internazionale per un centro di questo tipo. Nell'operazione saranno coinvolti anche gli operatori turistici esistenti».  
Come sarà strutturato il centro?  
«Il livello di accoglienza e di confort della struttura, sarà a 5 stelle: suite con 2 camere, bagno ed altri servizi tipici».
 Il Comune di Vigo ed anche quella parte del Cadore non sono però molto ben inseriti nella viabilità che li collega col Nord e l'Est Europa.  
«E' vero, ma la metà dei finanziamenti che raccoglieremo per realizzare la struttura, sarà impiegata per fare facilitare il suo accesso».  
Quale sarà il costo dell'operazione?  
«Un primo preventivo parla di circa 10milioni di euro: una parte per trasformare l'esistente, il resto per creare le attrattive necessarie per portarlo al successo».  
I tempi?  
«Se l'incontro con il nuovo sindaco e le Regole di Vigo sarà positivo, darò subito il via alla ricerca dei finanziamenti a livello europeo, così la progettazione potrà procedere con la raccolta dei finanziamenti».

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