A Modolo cantiere ancora aperto

All’ex scuola lavori in ritardo per il maltempo e per reperire il legno della capriata
Di Martina Reolon

BELLUNO. Cantiere ancora aperto all’ex scuola di Modolo, nel Castionese. I lavori erano stati appaltati alla fine dello scorso anno alla Mazzon Costruzioni Generali di Riese Pio X, che aveva iniziato a portare gru e materiale per le impalcature prima di Natale.

«Attualmente è in corso il rifacimento del tetto, opera prioritaria per salvaguardare lo stabile», precisa Orlando Dal Farra, presidente dell’Unione Montana Bellunese, ente a cui il Comune ha trasferito l’edificio in comodato d’uso. «Gli interventi hanno subito un ritardo un po’ per il maltempo, ma anche perché è stato necessario sospenderli per qualche giorno in quanto, dopo aver rilevato una capriata particolarmente ammalorata, il problema era trovare del larice stagionato. Ora la questione è stata risolta e si è preferito aspettare di avere il materiale idoneo, che attualmente gli operai stanno provvedendo a innestare sugli elementi preesistenti».

«L’opera è a buon punto», aggiunge Dal Farra, «e in breve sarà terminata. Il cantiere si potrà chiudere negli ultimi giorni di luglio».

Ancora un paio di mesi, dunque. Oltre che al restauro degli elementi lignei portanti, la ditta ha provveduto alla rimozione del manto attuale e delle tavelle in laterizio sottostanti, a interventi strutturali, alla posa di nuovi coppi e nuove lattonerie e alla realizzazione di un dispositivo anticaduta (linea vita).

Per il rifacimento del tetto l’Unione Montana aveva già approvato in data 29 settembre dello scorso anno una variazione di bilancio da 190 mila euro.

Questo stralcio è solo il primo di ulteriori fasi che mirano a recuperare l’edificio, costruito tra il 1907 e il 1913 e adibito a scuola elementare fino alla seconda metà degli anni Ottanta. Il plesso, uno degli 11 del Comune capoluogo realizzati dal sindaco Zanon più di cento anni fa, è infatti chiuso ormai da un paio di decenni. Negli ultimi anni è stato utilizzato in modo precario da alcune associazioni del Castionese ed è da parecchio che si parla di un suo recupero.

«Ora si apre anche il dibattito con le associazioni per la destinazione dell’edificio che, data la sua superficie (500-600 metri quadrati, ndr), si presta a ampie possibilità di utilizzo», dice ancora Dal Farra, «bisogna solo decidere quali».

In fase di chiusura anche i lavori all’ex Officina Orzes, in via San Francesco, a ridosso del torrente Ardo nel capoluogo. Il fabbricato è stato interamente restaurato e si è quindi quasi completata la prima fase del progetto, costata 335 mila euro, finanziati per 170 mila euro dal Gal, per 120 dall'Ater e per la restante parte dall'Unione Montana. Prossimi step la sistemazione del cortile esterno e il ripristino del vecchio canale che, a fine Ottocento, faceva muovere la grande ruota in legno, ricostruita all’inizio di quest’anno dal falegname sospirolese Vittorino Naldo. Seguirà poi l’allestimento di quello che diventerà un vero e proprio museo diffuso tra Ardo e Piave.

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