A Moline casa a rischio crollo: c’è l’ordinanza di sgombero
SOVRAMONTE.
Ordinanza di sgombero per una casa di Moline: il distacco di un masso dalla roggia che sorregge l’abitazione ne ha reso friabile il basamento. Per questo motivo è stata dichiarata l’inagibilità, che ha costretto il sindaco Federico Dalla Torre a firmare l’atto. Ora la proprietaria della casa è ospite da parenti.
«La speranza che si possa arrivare a un compromesso con la Provincia che è competente per la difesa del suolo, per il recupero e la messa in sicurezza del fabbricato, purtroppo è molto labile. C’è una perizia geologica, commissionata a Graziano Miglioranza, che prospetta costi superiori al valore dell’immobile con l’incertezza dell’esito, vista la critica situazione idrogeologica della zona».
Questa storia si perde nel corso dei secoli. Però la tempesta ha dato il colpo di grazia: con il distacco del masso si è frantumata la roccia sottostante. «La roggia gravita sul Cismon, così noi abbiamo coinvolto il Genio civile che ha commissionato la perizia tecnica al geologo, trasferendo poi le competenze alla Provincia, trattandosi di prima casa, stabilmente abitata», continua Dalla Torre. «Il garage, la cucina e una camera del fabbricato sono stati dichiarati a rischio, a seguito delle indagini tecniche effettuate a fine maggio. Va da sé che si è dovuta estendere la dichiarazione di inagibilità anche alla porzione restante della casa. L’ordinanza l’ho firmata con grande amarezza, perché capisco l’attaccamento della signora alla sua casa e il patema di doverla abbandonare. Però non va sottaciuto che, in caso di disgrazia, a rispondere di omicidio colposo sarebbe l’ente che non ha messo in atto gli strumenti per la prevenzione. Purtroppo la firma di liberatoria da parte di un cittadino che dichiara di volersi assumere ogni responsabilità, non ha alcun valore di fronte alla normativa. Già nei prossimi giorni dovrebbe essere convocato un incontro in Provincia, richiesto con urgenza, per capire se c’è la disponibilità a effettuare lavori sulla rupe o ad acquistare la casa della signora. L’intervento è comunque molto oneroso, dai dati prospettati nella perizia».
In febbraio la proprietaria aveva sollecitato un sopralluogo dell’ufficio tecnico per verificare uno smottamento di terreno in prossimità dell’abitazione. In maggio, l’ingegnere provinciale Dall’Armi, ha comunicato di aver effettuato delle verifiche tecniche sull’area, riscontrando per l’abitazione una situazione di criticità, da sottoporre ad ulteriori analisi. Quelle fatte dal geologo Graziano Miglioranza dello studio Ipogeo di Seren del Grappa. Il professionista ha evidenziato criticità del versante e la difficoltà di intervenire con opere di consolidamento. «Il problema non è tanto l’acqua del Cismon, ma le condizioni della roccia», spiega Miglioranza. «Per intervenire in maniera decisa dovrebbe essere fatto un grosso lavoro che comporterebbe un esborso superiore al costo dell’immobile. Con l’incertezza sull’esito, tenuto conto che la natura segue un percorso non prevedibile e che l’acqua fluisce su vie preferenziali che possono cambiare. Quindi, contrariamente a quelli che possono essere i miei interessi personali, non me la sento di sollecitare un intervento oneroso con ricadute finanziarie a livello comunitario, per perseguire un beneficio che non posso prevedere» . —
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