A processo cinque tifosi laziali

Auronzo. Nel luglio 2014 avevano danneggiato la recinzione dello stadio

AURONZO. Sono a processo i cinque tifosi laziali che nel luglio 2014 durante l’amichevole della Lazio con il Perugia ad Auronzo, avrebbero danneggiato le barriere di protezione del campo. Si tratta di Andrea Vincenti, classe 1987, Francesco Berardi classe 1981, Anthony De Cola del 1989, Daniele Martini di 24 anni e Daniele Crocicchia di 36 anni. Parti offese i due vigili urbani di Auronzo intervenuti sul posto che hanno rimediato lo sfondamento dei finestrini dell’auto. Ieri si è aperto il processo con l’udienza filtro in cui è stato rilevato dagli avvocati un problema di notifiche così l’udienza è stata rinviata al 5 giugno prossimo.

I fatti risalgono al 26 luglio di due anni fa: ad Auronzo, in occasione del ritiro della Lazio, era stato organizzato un incontro amichevole tra la S.S. Lazio e la A.C. Perugia. Come ha ricostruito la polizia, un pullman di ultras laziali giunto da Roma, giunti nei pressi del campo sportivo di Auronzo, aveva deciso di non entrare nella struttura per assistere alla partita ma si era portato a ridosso delle recinzioni del settore est del campo destinato ad ospitare i tifosi del Perugia, una ventina di persone, «con il chiaro intento di cercare lo scontro con questi ultimi» spiega la questura. Alcuni dei tifosi laziali, travisati e muniti di bastoni, pietre ed oggetti contundenti di vario tipo, evidentemente raccolti fra le case del paese, abbattevano le barriere di protezione del campo. Un’azione alla quale lo schieramento di polizia e carabinieri in servizio di ordine pubblico respingendo l’attacco dei laziali anche con l’uso di gas lacrimogeni.

Tutte le fasi degli scontri erano state riprese da personale della Polizia scientifica di Belluno. Dall’analisi dei filmati, nonostante il travisamento dei volti la Digos di Belluno, unitamente ai colleghi di Roma è riuscita a dare un volto e un nome a cinque dei protagonisti degli episodi violenti. Questi erano stati deferiti all’autorità giudiziaria per l’articolo 6 bis comma 1 e 2 della legge 13 dicembre 1989 n. 401 (lancio o utilizzo di bastoni, oggetti contundenti in occasione di manifestazioni sportive ed indebito superamento di recinzione dell’impianto).

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi