A rischio i corsi universitari a Feltre

Scienze infermieristiche e Tecniche della prevenzione potrebbero saltare. Bond: «Guai perdere queste eccellenze»
- Dario Bond (Pdl) e Federico Caner (Lega) alla presentazione della bozza
- Dario Bond (Pdl) e Federico Caner (Lega) alla presentazione della bozza
FELTRE. I corsi di laurea in scienze infermieristiche e in tecniche della prevenzione negli ambienti e luoghi di lavoro della sede di Feltre sono a rischio depotenziamento o addirittura chiusura dalla programmazione regionale. Non certo perché non funzionino. Anzi. Ma per l’effetto nefasto del decreto Fedeli che taglia 55 posti nei corsi di laurea per la formazione paramedica all’università di Verona. E ben 110 all’università di Padova dal cui ateneo dipende, appunto, la sede di Feltre.


A lanciare l’allarme è l’ex consigliere regionale e attuale commissario di Forza Italia, Dario Bond, che invita alla mobilitazione il territorio feltrino, politico tecnico e civile, «per scongiurare il rischio che Feltre perda una delle eccellenze del Veneto nell’ambito della formazione, sia per quanto riguarda le scienze infermieristiche che in particolare in tecniche della prevenzione».


Il decreto, a quanto riferisce Dario Bond, sarà impugnato dal governatore del Veneto, Luca Zaia. «Faccia di tutto, la giunta Zaia per ottenere la sospensiva di un decreto, che così come congegnato, aumenta a cinquemila il numero dei posti della formazione infermieristica e sanitaria nella regione del Lazio. Ma così facendo riduce in maniera drastica quelli riservati ad altri atenei, come quelli veneti. E sono a grosso rischio di depennamento dalla programmazione fino a 23 corsi della professioni sanitarie».


Si fa presto a capire che, qualora il decreto del ministro Fedeli evolvesse in legge, i centodieci posti tolti a Padova avrebbero un effetto boomerang sulla sede feltrina. Perché solo di infermieri, secondo la programmazione ma soprattutto secondo il fabbisogno di professionisti nella dorsale montana, ne sono autorizzati e ne vengono immatricolati settanta ogni anno accademico. E quindici, per il corso di laurea in tecniche della prevenzione negli ambienti e luoghi di lavoro. «Si tratta di un corso riconosciuto come di grande levatura a livello veneto, e sarebbe un peccato mortale che venisse depennato», dice Dario Bond che si appella ai direttori generale e sanitario dell’Usl Dolomiiti, Adriano Rasi Caldogno e Giovanni Maria Pittoni nello specifico, «affinché si instauri un rapporto ancora più consolidato e proficuo con l’università di Padova».


È necessario però, evidenzia il commissario Bond «che anche i due consiglieri regionali, Gidoni e Bottacin, che rappresentano la nostra provincia, incontrino al più presto i registi della sanità veneta, per portare a palazzo Balbi le istanze del territorio bellunese, tenuto conto che per logistica e formazione, i corsi attivi a Feltre possono dare risposte al fabbisogno di professionisti qualificati, richiesti dalla montagna».




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