«A rischio posti di lavoro e il tessuto economico»
di Paola Dall’Anese
LONGARONE
«Peggio di così non si poteva».
La notizia dell’addio di Armani a Safilo, seppur in fondo attesa da mesi, ha lasciato ieri mattina i sindacati bellunesi di categoria in una grande preoccupazione.
Le prospettive per lo stabilimento longaronese ora potrebbero diventare sempre più critiche. E per questo Femca Cisl, Filctem Cgil, Uilta Uil provinciali e regionali chiedono che questo abbandono dello stilista milanese della Safilo non abbia ricadute sull’occupazione.
«Ancora una volta la finanza vince sulla produzione, le logiche dei soldi vincono su quelle delle persone», commenta amaramente Giuseppe Colferai della Filctem, che chiama ai suoi obblighi Luxottica. «Nessuno può chiamarsi fuori da questa situazione, nemmeno Luxottica perché ancora una volta a pagare per le scelte capitalistiche di altri sono i lavoratori. Dopo questa notizia, visto che comunque l’addio dello stilista sarà per la fine del 2012, abbiamo il tempo per organizzarci affinché non debba essere lo stabilimento di Longarone a rimetterci».
Alla Safilo bellunese lavora la maggior parte della manodopera del gruppo, vale a dire circa 1200 addetti sui 2600 di tutti quelli italiani (Martignacco, Santa Maria di Sala, Padova).
«Siamo di fronte ad un grosso problema occupazionale e alla tenuta della solidità economica del nostro territorio, per questo chiederemo un incontro con Safilo, ma anche con Luxottica che si trova a dover gestire questo nuovo scenario», commenta anche Paolo Da Lan della Uil.
I sindacati sono intenzionati a dettare le loro condizioni come precisa anche Nicola Brancher della Femca Cisl sottolineando la necessità di portare avanti tre azioni principali. «Sarà necessario incontrare i vertici di Safilo prossimamente, al di là del coordinamento sindacale già previsto per lunedì prossimo proprio a Longarone», sottolinea Brancher che prosegue: «Ma dobbiamo anche far presente alla stessa società che non deve approfittare della situazione critica che si è creata, come d’altra parte Luxottica deve pensare di farsi carico di questo nuovo quadro originatosi. Ognuno deve fare la propria parte, nessuno dei due protagonisti della vicenda può esimersi dalle proprie responsabilità». Brancher inoltre evidenzia come «il lavoro che ci attende è enorme visto che il problema, inutile nasconderlo, è pesante. In questa fase siamo consapevoli della preoccupazione dei lavoratori che non vogliamo far sentire soli. Anzi, siamo al loro fianco facendo pressioni perché la situazione si risolva senza danni per loro».
I sindacati di categoria regionali, che seguiranno passo dopo passo questa vicenda molto da vicino, auspicano «soluzioni immediate perchè i lavoratori Safilo e non solo non siano le “vittime”sacrificali su cui scaricare gli effetti di questa scelta, invitando Luxottica a dimostrare la sua sensibilità sullo scenario sociale che si creerà».
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