A rischio pure i falò della Befana

Il sindaco di Pieve: «Non sprecate l’acqua per attività non indispensabili»

PIEVE DI CADORE. È arrivata ieri l’ordinanza di Pieve di Cadore che ha vietato, in questo periodo di siccità e carenza di neve, fuochi artificiali, petardi, falò e razzi, che pertanto sono vietati da subito su tutto il territorio comunale. Lo ha deciso il sindaco Maria Antonia Ciotti, dopo aver valutato la grave situazione di siccità di tutto il territorio. Un primo avviso in questo senso era stato dato dal Gruppo di Protezione Civile Antelao ancora lo scorso 17 dicembre, quando la Regione Veneto aveva dichiarato lo stato di massima all’erta per incendio boschivo. Tra le prescrizioni rivolte ai cittadini residenti e ai turisti, l’ invito ad essere prudenti, a non accendere alcun tipo di fuoco in prossimità della vegetazione e soprattutto a non far volare le lanterne natalizie che potrebbero essere causa di pericolosi incendi.

«Nessun petardo potrà essere fatto scoppiare nei giorni di San Silvestro e Capodanno, come non potrà essere acceso alcun fuoco, nemmeno per eliminare le sterpaglie. Sono molto dispiaciuta perchè a meno che non nevichi o piova entro il giorno dell’Epifania, verrà meno anche una importante tradizione: “bruciare la Redosola” a Nebbiù e la “Befana” a Pozzale» spiega il sindaco. «Nello stesso tempo è necessario limitare il consumo dell’acqua potabile. Il mio non è un ordine, ma solamente un consiglio. In questo momento il rifornimento alle vasche di distribuzione è regolare e non ci sono problemi per il servizio idrico nel nostro comune, ma considerato il lungo periodo senza precipitazioni piovose e nevose è giusto pensare ad un progressivo esaurimento delle riserve idriche. Per questo invito i cittadini a non sprecare l’acqua per attività non indispensabili, come lavare l’automobile o qualche altra operazione simile che è possibile rimandare di alcuni giorni. In questi giorni, tra l’altro, con la riapertura di molte seconde case, ci sarà senz’altro un forte aumento dei consumi di acqua. Non vorrei che proprio in quei giorni l’acquedotto non sia in grado di soddisfare tutte le richieste provenienti dagli ospiti».

Vittore Doro

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