A San Gervasio un’antica festa per riscoprire un borgo
LENTIAI. San Gervasio, un borgo da riscoprire. La piccola frazione lentiaiese, poco sopra Colderù, ha riscoperto in questi giorni l’antica festa che riuniva tutti i paesani nel cortile del borgo. Una domenica che ha tenuto viva l’attenzione su una borgata che ha avuto trascorsi importanti come popolazione, toccando, negli anni ’60 anche i 200 abitanti. «In questo tempo così difficile per i nostri comuni i quali tentano disperatamente di salvare la montagna con le sue genti e suoi luoghi - spiega il sindaco di Lentiai Armando Vello - una mano decisa è stata data da Paolo Tremea di Colderù, capogruppo di maggioranza in amministrazione che in ogni modo pubblicizza uno dei luoghi più belli e da “salvare” come zona e come tradizioni. Quest’anno il 19 giugno è stata organizzata da Tremea una festa con una partecipazione numerosa - continua Vello - e che ha visto la celebrazione della messa nella chiesetta dei patroni Gervasio e Protasio celebrata dal parroco Don Gabriele Secco. Il successivo ricchissimo rinfresco è stato dato a tutti i partecipanti dal comitato frazionale».
L’organizzazione frazionale che si fregia del titolo di “magnifica comunità di San Gervasio” ha indetto anche un premio annuale denominato “Il San Gervasio d’Oro”, riconoscimento per l’impegno a servizio della comunità patrocinato dal Comune di Lentiai. Quest’anno il premio è stato offerto dai fratelli Tremea in memoria dei genitori Lina e Luigi. «Tra parentesi - spiega Vello - chiunque può proporre ed offrire il premio».
Il primo riconoscimento è andato alla famiglia di Solisca Tremea per aver dato l’avvio a questa tradizione ed a Claudio Tremea per un comportamento personale da citare ad esempio. (va.da.)
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