«A Venezia lo sanno che non abbiamo tempo da perdere»

Il sindaco Bortolo Sala e il consigliere Marco Zanetti rassegnati al passaggio del progetto in Commissione Via
Di Alessandra Segafreddo

BORCA. I progetti per la frana di Cancia passare quasi sicuramente per la commissione regionale di Valutazione di impatto ambientale (Via). Martedì pomeriggio a Venezia si sono riuniti alcuni dei tecnici provinciali e regionali per valutare i prossimi passaggi dell'iter, ma la decisione ultima è stata rinviata alla metà di giugno.

La strada, comunque, sembra segnata: l’obiettivo è far ottenere ai progetti la valutazione ambientale, in grado di certificare che le opere da realizzare non danneggino l'ambiente circostante e vadano a mitigare il rischio frana che incombe sui cittadini.

«Temiamo i ritardi che la Via potrebbe comportare», ammettono il sindaco Bortolo Sala e il consigliere con delega alla frana, Marco Zanetti, «tuttavia abbiamo avuto rassicurazioni in merito. Se, come sembra, a metà giugno si deciderà che l'iter debba passare anche per la commissione Via, siamo certi che chi di dovere terrà in considerazione la massima urgenza che gli interventi hanno per salvaguardare gli abitanti di Cancia».

I tempi della Via, però, sono abbastanza lunghi, visto che la commissione ha 90 giorni di tempo per esprimersi su ogni progetto che le viene sottoposto: «Considerando che la Provincia aveva presentato un dettagliato screening dell’area dove si deve intervenire, che sottolinea come non vi sia impatto ambientale per le opere da realizzare, speravamo che la Via non fosse necessaria», proseguono i due amministratori. «Dato che ci vorrà anche il parere di questa commissione, rimarremo vigili affinché i tempi siano celeri. Sopralluoghi e riunioni devono tenersi rapidamente per poter procedere con le opere. Non c’è tempo da perdere, ne va dell’incolumità dei nostri concittadini».

Ieri mattina i telefoni degli amministratori comunali erano roventi. Hanno a più riprese chiamato funzionari, tecnici, esperti e politici sia regionali che provinciali. «Ci stiamo muovendo», spiega Zanetti, «per far sì che la procedura sia snella e rapida. Ho contattato i funzionari coinvolti a tutti i livelli con lo scopo di far valere il diritto dei cittadini a veder salvaguardata la propria vita, anche perché stiamo parlando di un intervento che a livello ambientale impatta gran poco. Si tratta di sistemare il canone e creare delle briglie frangi colata, con l'obiettivo di far rimanere a monte la maggior quantità di detriti possibile e di togliere quanta più acqua possibile. Ho ricevuto la disponibilità a venirci incontro. Speriamo sia davvero così. Posso dire grazie, per ora, solo a Sergio Reolon, che è l'unico consigliere bellunese che non ci ha mai abbandonato, che si è sempre interessato dell'iter, e che anche adesso interverrà affinché la procedura sia veloce».

«Le nostre non sono sterili polemiche», conclude Zanetti, «dopo sei anni dall'ultima colata detritica, con i progetti fatti, ci si augurava finalmente di veder partire i lavori. Dovremmo attendere ancora per i pareri della Via; ma i cittadini sono davvero esasperati da queste attese e da queste lungaggini. Ci auguriamo che la Via proceda in maniera celere come ci hanno promesso».

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