A Zoppé chiuderà la scuola elementare rimasta senza alunni

Il prossimo anno sarebbero soltanto tre gli iscritti e l’Ust li trasferisce a Fusine. Tagli al tedesco alle medie
Zoppè di Cadore, 6 giugno 2004. Le scuole elementari - Le scuole di Zoppe'
Zoppè di Cadore, 6 giugno 2004. Le scuole elementari - Le scuole di Zoppe'

Sparisce la scuola elementare a Zoppé di Cadore. Dal prossimo anno scolastico, visto il numero esiguo di alunni (soltanto tre gli iscritti), l’Ufficio scolastico territoriale di Belluno ha deciso di chiudere la scuola e di trasferire gli alunni a Fusine.

La decisione è stata comunicata dal dirigente scolastico dell’istituto comprensivo zoldano, Massimo Pisello, al primo cittadino Renzo Bortolot. «È arrivata comunicazione che dal meccanografico di Roma è stata depennata la scuola di Zoppé, perché aveva pochi bambini», precisa il preside. In effetti, a settembre a Zoppé, non essendoci nuovi iscritti e vista l’uscita di tre alunni di quinta elementare, rimarranno soltanto tre bambini (uno di seconda, uno di terza e uno di quinta elementare). E una pluriclasse con tre alunni non è prevista dalla norma. A Fusine, quindi, il prossimo anno ci saranno due pluriclassi con 20 alunni: una dalla prima alla terza con 11 alunni, l’altra dalla quarta alla quinta con nove.

Ma il sindaco Bortolot non l’ha presa bene. «Intanto mi sarei aspettato di ricevere questa comunicazione dal provveditore agli studi e non dal dirigente scolastico. Certo, in parte me l’aspettavo che sarebbe andata così, ma dispiace veder chiudere una scuola dopo più di cento anni. Andare a Fusine non sarà facile: sono 10 km di tornanti e con la neve è difficile. Come amministrazione non potremo fare uno scuolabus per soli tre alunni, uno dei quali è mio figlio; alla fine ci organizzeremo tra genitori per portare a turno i bambini. La scuola», prosegue il primo cittadino, «era un punto di riferimento importante per il paese, è un servizio che viene a mancare. È un pezzo di montagna che frana».

Ma la questione scuola non si chiude qui: anche alle medie c’è stato un taglio del tempo prolungato, che passa da 40 a 36 ore, con l’eliminazione di ore di tedesco ed educazione fisica. «Per noi è deleterio, visto che siamo un paese a vocazione turistica e molti lavorano con la Germania», precisa il preside Pisello.

In allarme anche il sindaco di Forno, Camillo De Pellegrin: «Per noi è importante la lingua tedesca, credo sia opportuno che chi di dovere faccia un ragionamento più ampio». Critico anche il collega di Zoppé: «Se la chiusura della nostra scuola avesse garantito la qualità del servizio scolastico per il resto delle scuole della valle, sarebbe stato meno doloroso, invece c'è anche la mazzata per le medie».

Paola Dall’Anese

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