A27: passo avanti per il prolungamento
Nei giorni scorsi è iniziata l'istruttoria del gruppo Via nazionale

BELLUNO. Passi avanti per il prolungamento della A27. Un paio di settimane fa è iniziata l'analisi del progetto da parte del gruppo istruttore della Via nazionale, che potrebbe concludere il suo lavoro prima dell'estate. A quel punto la Regione dovrà bandire la gara, ma nel frattempo sarebbe opportuna un'azione da parte degli enti locali, per dividere l'opera in due lotti, come spiega il consigliere Anas Bortolo Mainardi. Mainardi era presente all'incontro preliminare (fase di scoping) per l'istruzione della valutazione di impatto ambientale nazionale. «Siamo all'inizio», spiega l'architetto cadorino, «il gruppo ha chiesto alcuni chiarimenti e, secondo la mia esperienza è ragionevole pensare che il decreto di Via nazionale arrivi prima dell'estate, dopodiché la Regione può mettere in gara il progetto». La Via riguarda il project financing lanciato da tre soggetti privati (Grandi Lavori Fincosit spa, Adria Infrastrutture spa e Mantovani spa), il tracciato da Pian di Vedoia a Macchietto: 21 chilometri che costeranno oltre 2 miliardi di euro, ma la stima è ormai datata e la sostenibilità economica dell'opera, totalmente a carico dei privati può essere motivo di dubbio. Ecco perché Mainardi suggerisce di "spaccare" in due il progetto, iniziando dalla prima parte, meno costosa. «Ho proposto di dividere il prolungamento in due lotti», spiega il consigliere nazionale Anas, «in modo da velocizzare i tempi di realizzazione. Il primo lotto, di circa 8 chilometri, inizia a Pian di Vedoia e supera Longarone, il secondo va da Castellavazzo a Macchietto. Vorrei sollecitare la politica bellunese e regionale a valutare questa opportunità e a promuoverla, perché», dice chiaramente Mainardi, «il primo lotto è più facile da realizzare». In sostanza la variante di Longarone diventerà realtà seguendo il progetto dell'autostrada, mentre è probabile che Castellavazzo debba aspettare di più, o veder modificato il disegno del prolungamento. Mainardi risponde anche a chi chiede notizie della variante di Longarone, quella pensata come strada non a pedaggio e inserita nel piano quinquennale dell'Anas. «La variante non è mai uscita dal piano, ma non è mai stata finanziata. Io non ho nemmeno mai visto il progetto, che non è stato acquisito da Anas. La variante è sempre stata riproposta, accanto ai contratti di programma che riguardano le opere finanziate e che possono partire nel giro di due o tre anni. Il superamento di Longarone è compreso nell'elenco degli "ulteriori interventi appaltabili", per i quali mancano risorse individuate». Al di là dell'aspetto tecnico, è la politica ad aver abbandonato la variante: «E' logico che se va avanti il project financing», conclude Mainardi, «la variante viene lasciata in sospeso, perché o si fa uno o si fa l'altro e il project è a carico dei privati». Ma le due ipotesi non sono identiche, i tracciati sono diversi e anche la gestione, oltre al fatto che il prolungamento sarà a pedaggio.
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