«Abbiamo dato la preferenza a chi lavorerà per il territorio»
BELLUNO. «Non siamo degli yes-men, la nostra decisione era ormai maturata e condivisa con la base». Ieri a Palazzo Piloni c’erano anche i consiglieri del Movimento 5 stelle. In tarda mattinata hanno votato Riccardo Sartor (Feltre) e Sergio Marchese (Belluno). Nel primo pomeriggio è arrivato Andrea Lanari, anche lui di Belluno. Hanno votato anche i pentastellati di Domegge. Una scelta in controtendenza rispetto a due anni fa.
«Questa volta era opportuno partecipare, c’erano tre liste in competizione e i nostri voti avevano un peso molto rilevante». Feltre infatti vale 592 punti, Belluno 528. «Non abbiamo votato liste e partiti, bensì persone, puntando su candidati che riteniamo possano dare un significativo contributo per affrontare le problematiche del nostro territorio».
Numerose. E se il territorio soffre, non sta meglio l’ente Provincia, cui non bastano più le aspirine. Serve una cura più potente. Lo evidenziano anche i 5 stelle, ricordando che anche Palazzo Piloni è sull’orlo del dissesto finanziario. «Si tratta di una situazione insostenibile», aggiungono i pentastellati. Anche loro a favore dell’abolizione delle Province, ma: «Prima di cancellarle occorre assegnare in modo chiaro e specifico le competenze, con le relative risorse, magari rimaneggiando la pletora di enti presenti nel territorio».
Ed è imprescindibile, per i 5 stelle, che le Province tornino enti elettivi di primo livello, cioè con i cittadini che vanno alle urne e non consiglieri e sindaci. «Le elezioni di secondo grado rappresentano un’ulteriore forzatura dell’assetto democratico del nostro Paese, che si vede negare la sovranità popolare». Loro il diritto di voto lo hanno esercitato, ieri, convinti che «il sindaco di un Comune non possa fare bene contemporaneamente anche il consigliere provinciale».
A chi avranno indirizzato i loro voti i pentastellati? «A persone, non a liste», ribadiscono. Di certo due voti pesanti sono finiti nel listone. Oggi con l’esame delle preferenze si saprà a chi. (a.f.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi