Abm, la Regione blocca i fondi
BELLUNO. La Regione Veneto sospende, in via cautelativa fino alla definizione della questione in sede penale da parte delle autorità competenti, l’approvazione della verifica del rendiconto del progetto “Turismo delle radici” all’Associazione Bellunesi nel mondo.
Il blocco, deciso con un decreto del direttore dell’unità organizzativa dei Flussi migratori, Marilinda Scarpa, è arrivato il 22 gennaio scorso ed è stato pubblicato nel Bollettino ufficiale il 2 febbraio.
Il motivo della sospensione dei contributi è la presenza di un duplice esposto in Procura da parte della Regione e dell’Abm per un certificato anagrafico, presumibilmente falso, presentato da una giovane oriunda, che serviva per attestare l’origine veneta dei suoi antenati e partecipare quindi ad un corso di formazione turistico, riservato a discendenti degli emigranti in America Latina.
Il progetto Turismo delle radici era stato approvato dalla Regione il 25 settembre 2017 che aveva attribuito, quindi, all’Associazione Bellunesi nel mondo, un contributo di 24.618,75 euro. Ora questi soldi sono stati congelati in attesa, appunto, che la giustizia faccia il suo corso.
Dal canto suo il presidente dell’associazione, Oscar De Bona, che si è trovato alle prese per la prima volta con un caso del genere, precisa che «tre ragazzi hanno avuto difficoltà nel recupero della documentazione necessaria per garantire le loro origini bellunesi. E questo a causa di omonimie e di errori nelle trascrizioni», visto che spesso si tratta di andare a ritroso anche di un secolo e di frequente i documenti degli uffici anagrafe dei Comuni non sono conservati perfettamente.
«Di questi tre ragazzi, due sono riusciti a completare le pratiche, mentre la terza ha fatto recapitare dal Rio Grande do Sul un certificato che sarebbe risultato contraffatto, come hanno accertato i nostri riscontri nel comune di presunta provenienza degli avi. Poi la questione è stata risolta trovando il comune vero di provenienza, ma nel frattempo il caso era stato inviato alla Procura per le indagini del caso. E quindi anche la Regione ha bloccato la liquidazione del contributo».
Di fronte a questa situazione, il presidente De Bona annuncia l’intenzione di non partecipare più a questi bandi per gli oriundi, «troppi ostacoli burocratici e noi, come associazione di volontariato, non possiamo sobbarcarci queste incombenze».
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