Abside e cupola agibili per la festa di don Renato

Domenica le cerimonie religiose e civili per accogliere il vescovo Marangoni Il presbiterio è stato messo in sicurezza e il cantiere tolto. Programma intenso
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - ORDINAZIONE DI MONSIGNOR RENATO MARANGONI
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - ORDINAZIONE DI MONSIGNOR RENATO MARANGONI

BELLUNO. Rieccole, l'abside e la cupola della cattedrale. Il presbiterio che da mesi era chiuso, per i lavori di messa in sicurezza, accoglierà il nuovo vescovo, mons. Renato Marangoni, ed i vescovi che lo accompagneranno, a cominciare da mons. Giuseppe Andrich.

C'era chi temeva che il cantiere non si sarebbe concluso in tempo e che quindi Marangoni sarebbe stato costretto ad insediarsi con alle spalle la schermatura. La basilica, così eretta da Giovanni Paolo II con motu proprio, nel 1980, per far memoria di Giovanni paolo I, ricomparirà in tutta la sua bellezza. E sicurezza.

Un motivo di festa in più per un prete, don Renato, come preferisce essere chiamato, che il Bellunese lo ha conosciuto ed apprezzato nella bellezza delle terre più alte, le cime. Saranno i giovani, infatti, ad accompagnare in chiesa, domenica, il sostituto di Andrich.

Una vita pastorale, la sua, spesa tra la gioventù di Padova, oltre che con le famiglie. Ed ecco i ragazzi bellunesi accoglierlo affettuosamente alle porte del seminario (verso le 15.30) e fargli compagnia, gioiosamente, suonando la chitarra e cantando, fino all'ingresso in cattedrale.

Mons. Marangoni aveva raccomandato agli organizzatori della celebrazione delle 16, in duomo, di mantenere la massima sobrietà. E i bellunesi lo hanno accontentato. Non ha voluto, il nuovo vescovo, doni particolari. Lo stesso offertorio della Messa sarà molto semplice, col pane ed il vino dell'Eucarestia. Non mancheranno numerosi vescovi, quelli delle diocesi confinanti, e ci sarà anche il patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, nella sua veste di metropolita. Anzi, sarà proprio Moraglia ad insediarlo sulla cattedra episcopale, mentre il vescovo mons. Giuseppe Andrich gli passerà il pastorale e da quel momento diventerà emerito.

Ma tutto nella massima semplicità, come fa sapere don Francesco Santomaso, uno dei preti incaricati dell'organizzazione. Semplice anche l'incontro che don Renato, come continua ad essere chiamato, avrà con le autorità, i rappresentanti delle istituzioni, i sindaci. Appuntamento alle 11 al Giovanni XXIII. Parleranno il sindaco di Belluno, Massaro, ed altri dei presenti.

Risponderà Marangoni, probabilmente riprendendo un concetto espresso nell'ordinazione episcopale di Padova e cioè che quello del sindaco è un servizio di giustizia e di misericordia. Successivamente, a piedi il vescovo attraverserà la città e si recherà in seminario per pranzare con i sacerdoti. Alle 15.30 il bagno di folla, giovanile appunto, e poi l'ingresso in cattedrale. Che, si anticipa, non avrà posti riservati per cui si sa già che alle 14.30 i primi fedeli arriveranno per trovare dove sedere. Alla solenne concelebrazione parteciperanno gran parte dei sacerdoti bellunesi, tra i 170 circa su cui la diocesi conta. Dopo la messa, una bicchierata per tutti, in seminario. Marangoni si porrà subito al lavoro. Già lunedì pomeriggio accoglierà, in cattedrale, i pellegrini del giubileo che arriveranno dall'Agordino, accompagnati da mons. Giorgio Lise, il vicario foraneo, da don Luigi Canal, in servizio a Cencenighe, e da tutti gli altri parroci delle valli. Marangoni li attenderà sulla porta santa della cattedrale, per attraversarla insieme.

Francesco Dal Mas

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