Abusi al villaggio Eni tutti assolti in Appello

Borca di Cadore. Le cantine erano state chiuse e rese più fruibili Sotto inchiesta con le stesse ipotesi di reato ci sono altre 60 persone
Di Irene Aliprandi

BORCA DI CADORE. Sono stati tutti assolti in Appello i sette imputati per gli abusi edilizi in alcune villette del villaggio Eni di Borca di Cadore. Il processo, iniziato a Pieve di Cadore dopo il rinvio a giudizio ottenuto dalla procura di Belluno, era stato spostato a Trento perché tra le parti offese c’era l’ex presidente del tribunale di Belluno Giovanni Schiavon e quindi c’era una incompatibilità funzionale.

A processo c’erano Massimo Andriolli, Andrea Bovo, Franca De Paoli, Fabiana Curti, Faustino Dandrea, Vanni De Bona e Antonietta Gualtieri (nel suo caso c’è stato un problema di notifica e tutto slitta), difesi dagli avvocati Franco Tandura, Tullio Tandura (in sostituzione dell’avvocato Daniela Tonion), Sandro De Vecchi, Annamaria Coletti, Pompea e Di Mario.

La procura di Trento, però, ha messo sotto indagine altre sessanta persone e l’esito dell’Appello di ieri potrebbe portare alla richiesta di archiviazione per tutti.

I fatti contestati si riferiscono ad un intervento realizzato qualche anno fa (per alcuni, per altri solo progettato) in tutto il villaggio Eni di Borca dove esistono circa 300 villette. Le cantine, che inizialmente erano aperte, sono state chiuse e rese sfruttabili anche con la dotazione di bagni. Per l’accusa, questa trasformazione era un abuso edilizio sotto diversi aspetti: mancava la relazione geologica indispensabile vista la fragilità dell’area; era stato realizzato un cambio di destinazione d’uso ed era stato aumentato il volume di ciascuna villetta con modifiche alla superficie e alla sagoma delle abitazioni.

Quest’ultima contestazione era già stata esclusa in primo grado, quando gli imputati che sono proprietari, professionisti e un tecnico comunale sono stati condannati a pene dai due ai sei mesi, più una multa e il sequestro delle villette coinvolte.

Ieri, dopo una lunga battaglia di perizie tecniche che hanno caratterizzato l’intero procedimento, è stata accolta la tesi difensiva e cioè che i lavori realizzati al villaggio Eni non erano che una straordinaria manutenzione per la quale bastava una Dia. Le villette sono state tutte dissequestrate e ora gli altri 60 indagati per lo stesso reato sperano che la sentenza d’Appello sia risolutiva anche per loro.

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