Abusi sessuali al Ceis l’imputato nega tutto «forse era gelosa»

In aula anche la moglie per ricostruire quel pomeriggio In comunità medicine somministrate dagli operatori

BELLUNO. Nuovo rinvio nel processo a carico di un ex operatore del Ceis, accusato di violenza sessuale nei confronti di un’ospite nell’estate 2013. Dopo la parte offesa (e parte civile con l’avvocato Cristiana Riccitiello), il responsabile della comunità e alcune testimoni, ieri hanno risposto alle domande dei giudici Coniglio, Scolozzi e Cittolin, l’imputato e sua moglie, oltre ad una compagna di stanza della donna, ma senza riferire di fatti particolari. L’imputato (difeso dagli avvocati Erminio e Valentina Mazzucco), incalzato dalle domande del pubblico ministero Marcon, ha affermato di non aver mai allungato le mani sulla ragazza che lo ha accusato di averla toccata sia sotto le mutandine che sotto la maglia.

La permanenza dell’operatore nella comunità del Ceis fu molto breve, da maggio a fine giugno e sull’interruzione del lavoro le versioni sono differenti. Secondo il responsabile, S.P. fu cacciato dopo essere stato scoperto in uno “stato di alterazione”, mentre l’interessato dice di aver trovato un altro lavoro, stavolta pagato, visto che in comunità gli operatori (quasi tutte persone con esperienze di dipendenze) sono “volontari” a 50 euro al mese di rimborso spese. L’uso quotidiano di ansiolitici non è stato negato dall’uomo, che ha descritto il suo rapporto con la ragazza come buono, tanto che lei fu tra quelli che lo salutarono con maggior tristezza quando lui lasciò la comunità. «Forse era gelosa del mio rapporto con altre ospiti», ha affermato.

La versione sul 15 giugno, però, è totalmente opposta. Secondo la donna quello fu il pomeriggio dell’abuso, avvenuto nel prato davanti agli uffici; mentre secondo l’imputato nulla accadde e, dopo aver svolto il suo lavoro, l’uomo andò a casa con la moglie.

Colpisce, però, che il lavoro degli operatori, cioè persone senza preparazione medica o infermieristica professionale, consista nel somministrare le medicine agli ospiti della comunità di recupero, fatto più volte ribadito durante il processo. La prossima udienza è fissata per il 22 aprile.

Irene Aliprandi

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