Abusi sessuali su un bimbo di 9 anni: indagato operaio feltrino

L'uomo avrebbe allungato le mani sulle parti intime di un bambino di appena 9 anni, costringendolo a subire una masturbazione. L’inchiesta è ancora nella sua fase embrionale ed è stata innescata da una denuncia dei genitori del bambino, vicini di casa dell’indagato
FELTRE.
Un operaio di 35 anni di un centro del Feltrino si trova sotto inchiesta con la pesante accusa di violenza sessuale su minore. Avrebbe allungato le mani sulle parti intime di un bambino di appena 9 anni, costringendolo a subire una masturbazione.

 L’inchiesta è ancora nella sua fase embrionale ed è stata innescata da una denuncia dei genitori del bambino, vicini di casa dell’indagato. Il fatto contestato sarebbe avvenuto nell’agosto scorso, nella casa dell’operaio. Soltanto pochi giorni dopo il presunto episodio di violenza, i genitori avrebbero notato un comportamento anomalo del figlio. Dopo qualche domanda il bambino avrebbe raccontato la “sua verità” ossia quella di essere stato palpeggiato e poi masturbato dal vicino.

 A quel punto i genitori del piccolo sono andati in questura ed hanno formalizzato una querela contro l’operaio. È allora che si è messa in moto la macchina investigativa. L’indagato è stato perquisito sia al lavoro che a casa. L’obiettivo delle forze dell’ordine era, infatti, quello di verificare se l’uomo fosse in possesso di foto, video o immagini a sfondo pedo-pornografico. Ma la perquisizione, in questo senso, non avrebbe avuto alcun esito. Nella cantina dell’abitazione sarebbero state trovate una decina di videocassette a contenuto pornografico.

 Da parte sua, l’operaio, incensurato, ha subito respinto ogni accusa. Si tratterebbe di una persona al di sopra di ogni sospetto e con un passato cristallino.

 L’inchiesta della procura, piuttosto delicata, dovrà dunque appurare se la versione dei fatti del bambino sia veritiera. E solo con un incidente probatorio e l’ausilio di uno psicologo si potrà stabilire se la denuncia abbia fondamento o sia frutto della fantasia del piccolo. Pare che sullo sfondo vi siano cattivi rapporti di vicinato tra le famiglie dell’operaio e quella del bambino.

 Sarà dunque, fondamentale il giudizio di psicologi e consulenti al termine di un eventuale incidente probatorio disposto dal giudice delle indagini preliminari. Solo allora si potrà capire se l’inchiesta subirà un’accellerata o se sarà destinata a chiudersi con un’archiviazione.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi