Abusi sessuali sui due figli 7 anni ad un imprenditore
FELTRE. È stata ridotta di un anno, da otto a sette di reclusione, la pena all’imprenditore del Feltrino accusato di aver abusato sessualmente dei suoi due figli per quasi dieci anni. Lo hanno deciso i giudici della Corte d’Appello di Venezia, al termine di una lunga camera di consiglio, dopo che la difesa aveva impugnato la sentenza di primo grado del tribunale di Belluno sostenendo l’eccessività della pena. La Corte d’Appello ha revocato le statuizioni civili decise nella sentenza di un anno fa ossia di 100.000 euro alla figlia e 60.000 euro al figlio (una disparità di risarcimento dovuta al fatto che la figlia subì le attenzioni morbose del padre-padrone per più anni rispetto al figlio). L’imprenditore ha infatti intestato tutti i suoi beni ai figli. Anche se bisognerà attendere sessanta giorni per il deposito della motivazioni, si può ipotizzare che l’avvenuto risarcimento possa aver influito nel leggero “sconto” di pena.
La triste vicenda emerse il 14 agosto del 2009 quando la figlia dell'imputato prese il coraggio tra le mani e raccontò alla nonna paterna la sua verità. Una verità fatta di abusi sessuali subìti fin da quando era bambina, per una decina d'anni, dal 1999 al 2009. La nonna, seppur scossa dall'agghiacciante racconto, convocò il figlio in casa e, puntandogli contro un coltello, lo minacciò dicendo: «Ora confessa tutto e poi ti uccido».
L'uomo, messo alle strette, a testa bassa, ammise le sue colpe, confermando il racconto della figlia. A quel punto, l'anziana ordinò al figlio di andare a costituirsi alle forze dell'ordine. Così fece l'imprenditore all'indomani, raccontando i dieci anni di abusi a cui sottopose la figlia ed il figlio minorenni.
A quel punto, le forze dell’ordine iscrissero l'uomo nel registro degli indagati e convocarono nei propri uffici i figli e la moglie. I figli confermarono le accuse mentre la moglie disse di non essersi mai accorta di nulla. Il 22 agosto, al termine di rapide indagini che diedero i riscontri voluti, l'uomo, che nel frattempo era andato a vivere negli uffici della sua ditta, per evitare il contatto coi figli, venne arrestato su ordine di custodia cautelare emesso dal giudice delle indagini preliminari Aldo Giancotti. L'uomo è uscito dal carcere nell'agosto del 2010 e da allora si trova in una comunità, frequentando corsi per recupero di persone con disturbi sessuali.
Ora il padre-padrone è in attesa che la pena diventi definitiva. Tutto dipenderà dalla possibilità che le parti decidano di impugnare la sentenza della Corte d’Appello in Cassazione. Se ciò non sarà, i 7 anni diventeranno pena definitiva e per l’imprenditore feltrino le porte del carcere potrebbero riaprirsi.
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