Acc, firma storica: anche i lavoratori decideranno le nuove strategie

Nasce il Comitato industriale di consultazione permamente. Castro e Donazzan: «È il primo esempio in tutta Italia»

BORGO VALBELLUNA

«Un accordo unico in tutta Italia, che rende storica questa giornata». Così l’assessore regionale Elena Donazzan ha commentato l’accordo sindacale siglato ieri mattina nel municipio di Mel. La firma trasforma in realtà il Comitato industriale di consultazione permanente (Coicoper) dell’Acc, composto da tre rappresentanti aziendali (compreso il commissario) e tre sindacali.

La sigla è stata apposta al termine del Consiglio di sorveglianza socio istituzionale svoltosi ieri, il primo dopo il commissariamento dello stabilimento zumellese. Presenti, oltre alla Regione, le organizzazioni sindacali di categorie e confederali, le rsu, il commissario straordinario Maurizio Castro, i sindaci di Borgo Valbelluna Stefano Cesa e di Lamon Ornella Noventa, l’assessore di Feltre Irma Visalli, il presidente della Provincia Roberto Padrin, Andrea Gnesin per Confindustria, il consigliere regionale Franco Gidoni e, in videoconferenza, il ministro per i Rapporti col Parlamento, Federico D’Incà.

Il coicoper

Il Coicoper si riunirà ogni 15 giorni per esaminare gli aspetti della gestione industriale della fabbrica, con particolare riferimento ai fattori chiave del posizionamento competitivo, al processo di cessione dei suoi asset, all’eventuale contenzioso con fornitori, clienti e concorrenti, all’approvvigionamento di risorse finanziarie e ad ogni altra questione significativa per l’andamento della procedura di amministrazione straordinaria. In poche parole, ogni decisione operativa della fabbrica verrà discussa con la parte sindacale, «e questa sarà la nostra forza dirompente. Non ci sono altri esempi di questo tipo, se non un accordo siglato nel 1996 alla Zanussi, ma che oggi viene ampiamente superato», ha commentato il commissario Castro, il quale ha ufficialmente annunciato: «Acc is back (Acc è tornata, ndr)».

Assessore e ministro

«Oggi abbiamo scritto una pagina storica per le politiche industriali per l’Italia, dando attuazione all’articolo 46 della Costituzione che sancisce la partecipazione dei lavoratori nella vita delle aziende e alla legge regionale 5 del 2010 sulla partecipazione dei lavoratori», ha dichiarato Donazzan. «Abbiamo riportato a casa un importante stabilimento produttivo, venduto ai cinesi nel 2014 ed ora rientrato nel perimetro dello strumento dell’amministrazione straordinaria, vigilato dal ministero dello Sviluppo Economico. Un’operazione resa possibile grazie alla coesione territoriale, dispiegata nell’innovativo strumento del Consiglio di sorveglianza socio-istituzionale, istituito, primo in Italia, proprio in occasione della prima amministrazione vigilata di Acc».

Soddisfatto anche il ministro D’Incà che ha parlato di un «segnale concreto di cooperazione, ma anche di trasparenza per un nuovo cammino dell’azienda. Il piano illustrato dal commissario straordinario conferma tutte le potenzialità del sito produttivo», ha proseguito D’Incà, «dalla ricerca di nuovi mercati, all’aumento dei volumi con una nuova tipologia di compressore a velocità variabile ad alte prestazioni, fino alle nuove assunzioni previste. Si tratta di un programma che potrà rilanciare l’Acc attraverso una nuova forma di competizione per l’azienda del freddo».

I sindacati

Dell’importanza strategica della partecipazione del territorio nello sviluppo dello stabilimento sono convinte anche le parti sociali. «Con l’accordo siglato il 4 giugno, che prevede assunzioni e straordinari, e con quello di oggi che istituisce il Coicoper», ha detto Stefano Bona, segretario della Fiom Cgil, a nome anche dei colleghi della Fim Cisl Mauro Zuglian, della Uilm Uil Michele Ferraro, «si evidenzia una volta di più che il motore di una fabbrica sono i suoi lavoratori. Oggi non è più tempo di tergiversare ma di andare avanti tutti insieme per il rilancio. Questa è la strada da intraprendere». «Quanto siamo riusciti a fare finora con l’Acc deve essere considerata una vittoria del territorio», ha ribadito Maurizio Zatta, rsu della Fim Cisl.

Non ha nascosto le difficoltà nel percorrere questa strada in salita Giorgio Bottegal, della rsu, a nome anche dei colleghi Nadia De Bastiani, Massimo Busetti e Giuliana Menegol. «Questa volta sarà più difficile rispetto al primo commissariamento e questo perché i concorrenti sono più agguerriti e perché negli ultimi cinque anni non è stato fatto nulla nella ricerca e nello sviluppo. Dopo i proclami dei cinesi, alla fine ci troviamo a dover recuperare cinque anni anche dal punto di vista tecnologico. E non sarà facile». —
 

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