Acc, istituzioni e sindacati plaudono alla scelta del gip

Mel. Il giudice ha chiesto l’imputazione coatta e rinvio il a giudizio per l’ex ad Il sindaco Cesa: «Un processo stabilirà la verità». La Fiom si costituirà parte civile
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MEL. «Questo risultato è una vittoria della comunità bellunese, della straordinaria compattezza di territorio e istituzioni, del ministero dello Sviluppo economico che ha sempre sostenuto il commissario».

A commentare la notizia della riapertura delle indagini e la richiesta dell’imputazione coatta, voluta dal gip di Pordenone, nella causa di bancarotta contro gli ex amministratori dell’Acc Compressors spa di Mel, è il commissario straordinario Maurizio Castro che parla «di un gran giorno».

«Un gran giorno anche per la magistratura che ha dimostrato come i suoi meccanismi alla fine funzionino. Inoltre», prosegue Castro, «questa vicenda dimostra come la mobilitazione civile sia importante in una dimensione democratica e come altrettanto importante sia il ruolo dei media». Per il commissario straordinario «Acc è destinata a fare scuola ancora una volta all’interno di un tema straordinariamente attuale: può un’impresa senza etica, che ha generato disastri, non risponderne in un pubblico processo? Non posso che essere contento dell’esito».

Ad esprimere soddisfazione anche il sindaco di Mel, Stefano Cesa che da tempo coordina tutte le vicende relative allo stabilimento metalmeccanico zumellese. «Si è ottenuto quanto si chiedeva: la celebrazione di un processo che valuti obiettivamente se ci sono effettive responsabilità sulla conduzione dell’azienda negli ultimi decenni, da quando sono entrate le finanziarie e da quando le logiche di conduzione aziendale non erano più improntate da politiche industriali ma soltanto speculative». E prosegue: «Quello che noi vediamo anche oggi come risultato di quella gestione è stata l’evidente desertificazione del sito, vanificando i sacrifici fatti nel corso dei decenni precedenti dal territorio e soprattutto dai lavoratori che hanno sempre investito in sacrifici ed energie per garantire un futuro allo stabilimento di Mel. Il merito di questo risultato va attribuito alla capacità, determinazione e professionalità del commissario Castro perché soltanto con la sua attenta regia siamo attivati a questo risultato, forse unico nel suo genere».

La Fiom Cgil di Belluno è intanto pronta a costituirsi parte civile nel processo che sarà destinato a celebrarsi a Pordenone. «Non ci poteva essere altra soluzione per questa vicenda», precisa il segretario della Fiom, Luca Zuccolotto. «Con questo non stiamo dicendo che c’è un colpevole, ma che ci sarà un processo che dovrà attestare le responsabilità di quanto avvenuto in un’azienda che era leader europea nella produzione di compressori e che ora non è più sul podio». Il sindacalista evidenzia come «il danno industriale, economico e occupazionale risultato da quanto accaduto è stato enorme tanto che abbiamo deciso di costituirci parte civile nel procedimento penale. E speriamo che anche le confederazioni vogliano unirsi a noi».

Zuccolotto non nasconde che «dopo la notizia della richiesta di archiviazione da parte del pm eravamo molto preoccupati, tuttavia eravamo consapevoli che una chiusura della causa sarebbe stata incomprensibile. Ora si vada avanti».

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