Acc, più di cento esuberi in tre anni

Presentato a Roma il piano industriale: prevede anche investimenti per cinque milioni di euro e tre milioni di pezzi prodotti

MEL. Più di cento esuberi in tre anni. Sono cifre preoccupanti quelle che ieri mattina l’amministratore delegato di Acc Wanbao Italia, Wu Benming, ha illustrato durante l’incontro al ministero dello Sviluppo economico, organizzato per l’illustrazione del piano industriale triennale dello stabilimento di Mel.

Un piano importante, perché arriva alla scadenza dei due anni dal momento dell’acquisto di Acc da parte della società cinese Wanbao. E che giunge alla scadenza di tutti i vincoli di salvaguardia imposti dal ministero per questo passaggio di proprietà.

Le cifre degli esuberi giravano ormai da qualche settimana, ma soltanto ieri hanno avuto la loro ufficializzazione.

Sarà un piano di lacrime e sangue quello pensato dalla società per far ripartire l’attività. Lo stabilimento zumellese ha dovuto fare i conti, in questo biennio, con un mercato che ancora stenta a decollare, ma che è diventato sempre più aggressivo.

A fronte di questi tagli al personale, mister Wu Benming ha anche parlato di investimenti nel triennio (tra i 4 e i 5 milioni di euro) e di un aumento della produzione: l’obiettivo è raggiungere quota 3 milioni di pezzi prodotti. Una sfida non da poco, visto che - rispetto alle previsioni di 1,8 milioni di compressori enunciate due anni fa al momento dell’acquisto - oggi siamo appena sopra al milione.

«Quello che sarà chiesto al territorio e a tutte le istituzioni presenti a livello locale e regionale», precisa il sindaco di Mel, Stefano Cesa, anche lui presente al vertice romano, «è uno sforzo non da poco per poter riassorbire i lavoratori che usciranno dall’Acc, nel modo più indolore possibile. Sarà importante fare squadra e trovare degli strumenti per rendere meno pesante questo passaggio, magari mettendo in piedi corsi di riqualificazione per chi se ne andrà o pensare a un impegno di tipo part time. In realtà, il prossimo anno, tra cassa straordinaria e cassa integrazione ordinaria, non dovrebbero esserci grandi scossoni. Le prime uscite dalla fabbrica dovrebbero avvenire quindi dal 2018».

«Sinceramente, questa fase di esuberi non ce l’aspettavamo. Le soluzioni dovranno essere condivise col territorio», sottolinea il primo cittadino, che poi evidenzia: «Pensavamo che con la vendita tutti i problemi potessero essere risolti, ma la realtà dei fatti ha dimostrato il contrario. I problemi sono ancora molti e vanno risolti con l’aiuto di tutti».

«La cosa positiva», aggiunge Cesa, «è che la società cinese ha ribadito la sua intenzione a mantenere lo stabilimento di Mel, anzi ha anche annunciato che la produzione, che dovrà aumentare nei prossimi tre anni, sarà mantenuta quasi esclusivamente nel Bellunese. E questo non può che essere una bella notizia».

Per quanto riguarda gli investimenti, gran parte della somma prevista sarà spesa per l’automazione della produzione e per la messa in piedi di una politica più aggressiva dei mercati per poter ottenere maggiori clienti. «Abbiamo del tempo davanti per gestire questa situazione», conclude il sindaco, «e non dobbiamo sprecarlo, in ballo c’è il futuro di oltre 100 famiglie del nostro territorio».

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