Acc Wanbao vuole la “cassa” a ore
MEL. Cassa integrazione a ore nella giornata e non più a giornate intere. Questa la proposta che nei giorni scorsi Acc Wanbao Italia ha avanzato alle rsu e ai lavoratori. Un cambiamento che dovrebbe entrare in vigore dal 2016 e su cui i dipendenti in questi giorni si stanno confrontando. Ieri ci sono state le assemblee, durante le quali è stata spiegata l'intenzione della società, la prossima settimana ci sarà un nuovo incontro con i vertici aziendali per discutere quanto emerso.
La proposta prevede che i dipendenti, invece di lavorare dal lunedì al mercoledì, ad esempio, lavorino tutti e cinque i giorni della settimana, ma con meno ore: invece delle otto quotidiane si passerebbe a sei. Una sorta di contratto di solidarietà.
Un’ipotesi che prevederebbe delle conseguenze a caduta sull'organizzazione del lavoro. Se per coloro che fanno la giornata intera, a dire la verità, non cambierebbe granché, i problemi maggiori si registrerebbero per chi lavora a turni. Lavorare sei ore, infatti, significa perdere la pausa mensa, ovvero il riconoscimento della mezz'ora di stop per il pranzo o la cena che veniva pagato al dipendente, benché quel tempo non sia lavorato. In questo modo, quindi, l'azienda potrebbe avere dei benefici economici, perché andrebbe a risparmiare i soldi relativi a quella pausa. Ripercussioni si registrerebbero anche sui trasporti: ora i pullman sono cadenzati in base all'orario normale di lavoro; se le cose dovessero cambiare, chi si muove coi mezzi pubblici non troverebbe più la corsa per tornare a casa.
Ma verrebbero rimodulate anche le pause. Nelle otto ore, infatti, i turnisti dei reparti vincolati (quelli cioè che devono andare continuamente senza stop di produzione) hanno diritti a tre pause; se le cose dovessero cambiare, le soste potrebbero scendere a due. Stessa cosa anche per chi è addetto agli impianti semiautomatici: per loro l'attuale stop di 18 minuti, potrebbero scendere a 15. Insomma, i lavoratori paiono aver accolto questa proposta come un ulteriore sacrificio, dopo la riduzione dello stipendio e della cassa integrazione partita a marzo.
Ieri, intanto, è stato l'ultimo giorno lavorativo per l'Acc di Mel, che chiuderà fino al 6 gennaio per la pausa natalizia. Al rientro, precisamente il 18 gennaio, torneranno in fabbrica anche gli ultimi 55 dipendenti assunti il 4 dicembre e ora in cassa integrazione.
Paola Dall’Anese
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