Accessi limitati sugli autobus e mezzi sanificati ogni giorno

Dolomitibus lavora al piano per la ripresa. Biasiotto: «Il sistema di trasporto va riorganizzato»
GLI AUTOBUS DELLA DOLOMITIBUS A BELLUNO
GLI AUTOBUS DELLA DOLOMITIBUS A BELLUNO

Belluno

Accesso contingentato ai passeggeri e mezzi sanificati ogni giorno. Dolomitibus sta mettendo a punto in questi giorni il piano dei trasporti, che sarà necessario non appena saranno allentate le misure di contenimento e le persone torneranno a muoversi. Anche con autobus e corriere. È necessario essere pronti per il 4 maggio, anche se ancora non si sa quante limitazioni verranno allentate.

«Il sistema di trasporto va riorganizzato, anche perché non sappiamo ancora quanto durerà quest’emergenza. Dobbiamo essere pronti», spiega il presidente del consiglio di amministrazione di Dolomitibus, Andrea Biasiotto. «Domani (oggi per chi legge, ndr) ne parlerò anche con il presidente della Provincia, perché il piano deve essere condiviso».

Al primo posto c’è ovviamente la sicurezza. Di autisti e passeggeri. «Adesso gli utenti salgono dalla porta posteriore, ma c’è il problema che le obliteratrici si trovano nella parte anteriore. Dovremo spingere affinché i biglietti vengano acquistati online, attraverso app, per evitare ogni contatto fra autista e passeggeri».

Gli accessi ai mezzi dovranno essere contingentati, ma al momento si sta ancora lavorando sulla modalità con cui attuare questa misura: «Potremo mettere delle barriere o dei nastri per impedire alle persone di sedersi in alcuni posti», continua Biasiotto. Che annuncia poi una procedura di sanificazione giornaliera dei mezzi: «Abbiamo acquistato dei macchinari adeguati, stiamo studiando come effettuare questa procedura in maniera rapida e efficace».

Ma se gli accessi saranno contingentati, come si potrà offrire un servizio adeguato a tutti gli utenti nelle fasce di maggior afflusso, quelle in cui si muovono studenti e lavoratori? «Dovremo potenziare le corse», sintetizza il presidente. Ma è qui che i problemi non mancano. Servono più mezzi, più autisti, più soldi. È solo immaginabile quanti autobus servirebbero per portare a scuola gli studenti, qualora le lezioni riprendessero con normalità a settembre.

«Bisognerà ripensare tutto», ammette Biasiotto. «Si potrebbe potenziare il trasporto a chiamata nelle fasce di morbida, ma per ora sono solo ipotesi, tutte da valutare e vagliare. Come stiamo pensando di installare nei mezzi che ne sono sprovvisti telecamere per verificare che tutti i passeggeri indossino la mascherina, e dispositivi per misurare la temperatura corporea».

Riorganizzare il servizio comporterà dei costi e Dolomitibus sta già guardando con attenzione a questo capitolo. «Abbiamo ridotto il servizio del 70% in questo periodo», conclude Biasiotto. «Dovremo capire se le persone useranno ancora i mezzi pubblici quando torneranno a spostarsi. Il nostro obiettivo è garantire loro mezzi puliti, igienizzati, sicuri, e su questo stiamo lavorando». —



Argomenti:dolomitibus

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi