Accessibilità e tetto da rifare, nuove sfide per San Vittore
FELTRE. «Bisognerebbe fare qualcosa per superare gli scalini d’ingresso alla chiesa, che sono una barriera architettonica per i disabili in carrozzina. È un problema vero, ma non di facile soluzione. Lo abbiamo presente e l’intenzione di intervenire ci sarebbe, bisogna parlare con la Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio, e vedere cosa si potrà fare. Non è così semplice come si vorrebbe».
Il rettore del santuario di San Vittore e Corona, don Sergio Dalla Rosa, risponde così sul tema dell’accessibilità al luogo di culto, dopo il problema evidenziato da una coppia salita in cima al Miesna prima di Ferragosto per festeggiare il 56° anniversario di matrimonio.
«La Chiesa avrebbe l’obbligo di rendere accessibili i luoghi di culto, lo prescrivono le leggi, e dovrebbe essere proiettata all’accoglienza di tutte le persone che intendono frequentare i luoghi di culto, compresi coloro che abbiano problemi motori. E questo è il caso di mio marito Giovanni. L’accesso al chiostro con la carrozzina non è stato agevole mentre è stato impossibile accedere alla chiesa a causa della presenza di quattro gradini: il peso della carrozzina e del trasportato era eccessivo», racconta la moglie Giovanna Gallina De Simoi, che lancia un appello «affinché vengano studiate delle soluzioni (anche mobili) che agevolino l’accesso alla chiesa. Comprendo il fatto che la realizzazione di elementi per abbattere le barriere architettoniche sia più complessa negli edifici monumentali come la basilica dei Santi Vittore e Corona, ma speriamo che questa segnalazione abbia un riscontro».
La questione da risolvere per il superamento delle barriere architettoniche è dunque sul tavolo del rettore, ma non è l’unica, considerando l’urgenza del problema del tetto del santuario che accusa delle perdite. La spesa per sistemare la copertura supera i 100 mila euro. Una base di partenza c’è ed è un contributo di 35 mila euro promesso dalla Regione, a cui si aggiungono i soldi raccolti grazie alla sottoscrizione popolare (circa 2-3 mila euro) lanciata a dicembre 2019 per il rifacimento della parte di copertura realizzata con coppi tradizionali, vecchia di mezzo secolo.
«Adesso speriamo nel contributo della Cei, la Conferenza episcopale italiana», dice don Sergio Dalla Rosa. «Abbiamo fatto domanda e possono darci fino a 70 mila euro. Aspettiamo la risposta, che ci dovrebbero dare entro settembre. Speriamo bene, sono fiducioso», prosegue il rettore. «Stiamo predisponendo il progetto per farci trovare pronti ed essere in grado di fare presto con l’appalto se ci daranno il via».
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