Accoltellato e rapinato per 160 euro al bar Jolly di Mier

Brutta avventura la sera di Capodanno per il gestore Francesco Dal Farra La polizia ha arrestato un uomo di San Gervasio con il vizio del gioco alle slot
Francesco Dal Farra
Francesco Dal Farra

BELLUNO. Rapina a mano armata con accoltellamento la sera di Capodanno al bar Jolly di Mier. Ma la fuga dell’aggressore è durata pochi minuti: il 50enne incensurato (conosciuto come “Nico” e con il vizio delle macchinette mangiasoldi) è stato arrestato a casa sua con i 140 euro che aveva appena trafugato; una banconota da 20 è stata ritrovata davanti al locale al numero 43 di via Mier. Persa nel parcheggio, nella fretta di andarsene. L'indagato per rapina aggravata e lesioni è detenuto nel carcere di Baldenich e l'udienza di convalida è in calendario per le prossime ore di fronte al gip Montalto e al pm Sartorello. Rischia una condanna da quattro anni e sei mesi a 20 anni.

Secondo la ricostruzione della procura della Repubblica e della polizia, tutto è successo molto velocemente domenica sera, nel locale che ha ospitato anche una bocciofila. Come al solito, il gestore Francesco Dal Farra aveva chiuso alle 21 e un'ora e mezza dopo stava contando l'incasso, in vista del giorno di chiusura. L’aggressore bussa alla porta della piccola veranda prima dell'ingresso vero e proprio e, approfittando della confidenza che ha con il barista e con il pretesto di avere una bombola di gas, si fa aprire. Subito aggredisce Dal Farra con un pugno all’occhio destro, gridando di essere stato rovinato dal gioco alle slot machines. Nell’impossibilità di farlo ragionare, Dal Farra cerca di resistere e questo scatena la brusca reazione del cinquantenne, che tira fuori un coltello a serramanico, colpendolo nella parte sinistra del ventre e all’altezza dell’orecchio sinistro.

Il barista è grande e grosso e, in qualche maniera, riesce a strappare la lama, la fa cadere per terra e la colpisce con un calcio, per allontanarla. Poi consegna 160 euro a “Nico”, sferrandogli uno spintone, in modo da farlo uscire dal locale. Subito telefona al 113, per far intervenire la polizia. Grazie a una puntuale descrizione, la pattuglia della volante si reca a colpo sicuro in una casa di San Gervasio, dove l’indagato avrebbe inizialmente negato di essere l’autore dell’aggressione e della rapina. Ad ogni modo l’uomo viene portato in questura per l’identificazione e poi nel carcere di Baldenich, a disposizione dell’autorità giudiziaria, che sta aspettando gli atti e fisserà presto l’udienza, nella quale l’uomo potrà decidere di rispondere alle domande della magistratura o avvalersi della facoltà di non aprire bocca.

Nel frattempo, aiutato dal fratello, “Checco” Dal Farra si reca al vicino Pronto soccorso dell’ospedale San Martino, per farsi medicare. La ferita all’addome viene suturata con quattro punti, mentre quella all’orecchio, non necessitando di particolari cure essendo solo di striscio, viene semplicemente disinfettata. Pochi centimetri e sarebbe andata molto, ma molto peggio. La prognosi complessiva è di una decina di giorni.

Ieri il barista è stato in questura, dove ha raccontato tutto quello che gli è capitato alla fine di una serata che prometteva un tranquillo ritorno a casa, magari anche per organizzare la giornata di riposo.

Ieri il bar Jolly, che una volta ospitava una bocciofila era chiuso per turno, ma non c’erano tracce di quello che era successo, nemmeno dopo il passaggio degli agenti della polizia scientifica, che hanno fatto tutti i rilievi necessari ad avere delle certezze su chi si è reso colpevole di qualcosa che, nella frazione alla periferia ovest della città non era mai accaduto.

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