Accordo alla Guarnier: mobilità volontaria, nel 2015 cassa integrazione

BELLUNO. Alla Guarnier si va verso la firma dell’accordo. Ieri a Palazzo Piloni si è svolto un vertice durato quasi tre ore per parlare del futuro dell’azienda. «Abbiamo raggiunto un’intesa di...

BELLUNO. Alla Guarnier si va verso la firma dell’accordo. Ieri a Palazzo Piloni si è svolto un vertice durato quasi tre ore per parlare del futuro dell’azienda. «Abbiamo raggiunto un’intesa di massima con l’amministrazione provinciale sul percorso da intraprendere», precisa Mauro De Carli della Filcams Cgil, in Provincia con i suoi “colleghi” Stefano Calvi della Fisascat Cisl e Renato Candeago della Uiltcs Uil. «Per la Guarnier di via del Boscon si aprirà la procedura di mobilità solo per i lavoratori disponibili (il piano Unicomm parlava di 19 esuberi, ndr), per il resto si andrà ad aprire la cassa integrazione, per il momento per tutto il 2015, poi vedremo se proseguirà anche l’anno successivo».

Oltre alle parti sindacali e ai rappresentati della Provincia, a Palazzo Piloni era presente anche l’azienda. «Con un suo rappresentante, però, non con il proprietario», aggiunge De Carli. «Siamo molto arrabbiati, ma non “molliamo l’osso” e continuiamo a impegnarci per garantire il futuro di una delle aziende più storiche del territorio».

Martedì si terrà un’assemblea con i lavoratori. «Parleremo dell’incontro in Provincia», sottolinea Calvi, «e il passo successivo sarà la firma dell’accordo, fissata per il 22 dicembre».

Nella stessa data ci sarà la firma anche per il Mega, uno dei tre “canali” in cui dà lavoro la Marino Guarnier. Mercoledì sera le parti sindacali avevano incontrato i lavoratori del Centro commerciale della Veneggia. «Si è parlato di cosa accadrà nell’immediato futuro», spiega Calvi. «Per il Mega, con l’azienda abbiamo raggiunto già un accordo di massima e abbiamo deciso di passare alla fase definitiva nella stessa giornata in cui si firmerà per via del Boscon».

L’accordo di massima per il centro commerciale prevede la mobilità per 5-6 dipendenti. Una mobilità che sarà tenuta aperta per tutto il 2015, nel caso in cui qualche altra persona si volesse “agganciare”. «C’è poi un altro discorso importante, che è quello delle aperture domenicali», fa presente ancora Calvi. «Nell’accordo abbiamo inserito una condizione fondamentale, ossia che devono essere fatte con una rotazione che tenga conto dell’equilibrio e che vada incontro all’intero personale. Sarà questo uno degli aspetti su cui vigileremo in modo continuo». Insomma, se un sacrificio deve esserci per mantenere l’occupazione, lo sforzo deve essere “spalmato” e nessun lavoratore deve risentirne più degli altri. «Le aperture domenicali hanno creato sofferenze dal punto di vista organizzativo, soprattutto per le casse», aggiunge Calvi, «e dobbiamo considerare che ora siamo nel periodo natalizio. In generale, comunque, se il centro commerciale sarà in attività nelle giornate di domenica, prevediamo che non dovrebbero esserci ulteriori esuberi. Se questi ultimi invece venissero a subentrare, allora l’impegno sarà quello di ricollocare i lavoratori in altri negozi, tenendo conto della loro area di residenza, per evitare che le persone debbano affrontare chilometri su chilometri per recarsi al posto di lavoro».

(m.r.)

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