Accusato di assenteismo: assolto agente della polizia
BELLUNO
Menestrina è innocente. Il poliziotto accusato di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico, truffa aggravata allo Stato e abbandono del posto di servizio è stato assolto dal giudice Feletto, perché il fatto non sussiste. Con formula più meno piena. Le sue assenze dall’Ufficio tecnico logistico della caserma Raniero, per andare al poligono del Tiro a segno nazionale, evidentemente erano giustificate e, in nessun modo, si può parlare di assenteismo.
Nel poligono privato, si svolgeva l’addestramento degli agenti che, in mancanza delle cartucce adeguate, si faceva con quelle blindate. Munizioni più pericolose e capaci di fare danni su quello che, in gergo, si chiama parapalle. Ma di alternative non ce n’erano. Il pubblico ministero Marcon aveva chiesto una condanna a due anni, ritenendo che le accuse fossero state provate, mentre il difensore Patelmo si era spinto a chiedere l’assoluzione su tutta la linea. Lo stesso giudice Feletto aveva chiesto all’ex questore Attilio Ingrassia se ci fosse un accordo verbale che consentisse a Michele Menestrina di mescolare il ruolo di poliziotto e il ruolo di presidente del Tiro a segno nazionale. «No, assolutamente», è stata la risposta, «e il ripristino del poligono era un compito del Tiro a segno e non certo della polizia». Quanto al collega accusatore Cristiano Faccin ha sostenuto di «non aver non aver mai saputo che Menestrina andasse a fare manutenzioni straordinarie al poligono». L’imputato ha ribattuto che «chiedeva sempre il permesso al suo capoufficio e non avrebbe mai fatto diversamente. Comunicavo a Faccin e venivo autorizzato».
Il difensore Paolo Patelmo non ha nascosto che «questo accordo, evidentemente, c’era. Il mio assistito era tutt’altro che un assenteista. Spesso era lui a chiedere se c’era qualcosa da fare, in quanto non aveva lavoro da sbrigare e questo succedeva anche in occasione della Festa della Polizia, quando l’allestimento era basato sul volontariato e non c’erano obblighi particolari. Menestrina c’era sempre, forte anche di un curriculum e di una serie di riconoscimenti notevoli».
La Procura della Repubblica gli contestava 33 ore e 27 minuti di assenze (un migliaio di euro di danno) rilevate dal gps fatto montare sotto la sua utilitaria, fra il 30 giugno e il 27 luglio 2015. L’imputato ha sempre parlato delle manutenzioni straordinarie della struttura di via Fratelli Rosselli che presiedeva e nella quale si svolgevano le sedute di addestramento. Ma il dispositivo racconta che poteva trovarsi un bar di via Agordo; in via del Boscon, al consorzio agrario o alla discarica; al centro commerciale Veneggia; in un ristorante di via Caduti 14 settembre 1944; in via Andrea di Foro e a Provagna, frazione di Longarone. Assolto. Attesa per le motivazioni. —
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