Aci Belluno, il debito supera il milione

Bottacin: «I continui risultati negativi hanno portato a questa situazione. La soluzione? La vendita della nostra sede»
Di Alessia Forzin
Il consiglio provinciale di belluno vota e approva la sfiducia al Presidente Gian Paolo Bottacin
Il consiglio provinciale di belluno vota e approva la sfiducia al Presidente Gian Paolo Bottacin

BELLUNO. La Corte dei Conti bacchetta l'Aci. Nella relazione al Parlamento sulla gestione finanziaria dell'Automobile club d'Italia (per gli esercizi 2008, 2009 e 2010) e dei 106 Automobile club provinciali e locali (per gli esercizi 2007, 2008 e 2009), la Corte dei Conti ha rilevato passivi pesanti, che hanno portato al commissariamento di alcune realtà. Il caso più eclatante è quello di Brescia, ma il commissario in ottobre è arrivato anche a Salerno e Agrigento.

Nelle tabelle dei passivi più importanti compare spesso il nome di Belluno, che negli anni ha accumulato disavanzi che hanno portato il deficit patrimoniale a 1.092.308 euro. Debiti che l'Aci bellunese ha soprattutto nei confronti dell’Aci nazionale (circa 800 mila euro) e che è stato invitato a ripianare dal nuovo presidente Angelo Sticchi Damiani.

«Non abbiamo ricevuto richiami ufficiali dalla Corte dei Conti, che piuttosto si è mossa con l'Aci nazionale», spiega il presidente dell'Aci Belluno, Gianpaolo Bottacin. È stato quindi Sticchi Damiani a chiedere anche a Belluno di predisporre un piano di rientro del debito, che in settembre è stato inviato a Roma ed è in attesa di valutazione.

Passivo milionario. Bottacin si è trovato a far fronte a una situazione di disavanzo ormai consolidata, quando è stato eletto presidente, l'anno scorso. Qualche numero. Il bilancio 2006 ha chiuso con un passivo di 86.166 euro, quello del 2007 con un passivo di 141.714 euro, quello del 2008 con un -40.220; nel 2009 si è chiuso con un -64.257, nel 2010 con -42.979, nel 2011 con -51.830. A fronte di questi numeri, come si evince dalla relazione della Corte dei Conti, il risultato di amministrazione è passato in quattro anni dal -582.244 euro del 2006 al -807.356 del 2009, e il deficit patrimoniale dai -751.305 del 2006 ai -997.498 del 2009, fino a sfondare il milione a fine 2011 (-1.092.308). «A questa situazione, comune a moltissimi Aci provinciali, si è giunti a causa dei continui risultati negativi», spiega Bottacin. «Non è solo colpa della crisi del mercato dell'auto (gli Aci provinciali hanno introiti che derivano dai bolli auto, 1,50 euro per ogni bollo, oltre che dalle tessere socio e da una percentuale del premio assicurativo della Sara)», continua Bottacin. «È che negli ultimi vent’anni le uscite erano sempre superiori alle entrate, e il debito si è accumulato». Come è accaduto in molti enti pubblici, del resto: si fa un debito, anche piccolo, si conta di coprirlo l'anno successivo, ma la cifra cresce e quando ci si rende conto della situazione è troppo tardi.

Il piano di rientro. Nel piano presentato a Roma ci sono delle proposte, come la vendita della sede dell'Aci in piazza dei Martiri: «Lo stabile in cui siamo è per due terzi di proprietà dell'Aci nazionale e per un terzo nostro», spiega il presidente. «Visto che vale 3 milioni, se l'Aci comprasse il nostro terzo, il debito sarebbe ripianato».

Tra l'altro la sede attuale non è comodissima per gli utenti: «È prestigiosa, perché nel pieno centro di Belluno, ma l'utente dell'Aci è un automobilista: spostandoci in periferia, potremmo essere più funzionali». La ricerca è già partita, di immobili sfitti ce ne sono molti e il presidente nazionale è già stato informato di questa volontà di spostamento. «Inoltre se l'Aci diventasse proprietaria di tutto l'immobile, potrebbe renderlo più appetibile per un'eventuale vendita. Chi comprerebbe, oggi, un terzo di un edificio?», si chiede Bottacin.

Un nuovo organizzatore per la coppa d'oro. Sarà difficile ridurre ulteriormente le spese, «già all'osso», mentre il piano di rientro prevede di aumentare le entrate. «I soci sono aumentati del 33% nel 2011, e nel 2012 sono stabili», spiega Bottacin. «Sempre nel 2011 c'è stato un incremento delle operazioni come il rinnovo patente, ma abbiamo avuto un calo delle entrate da parte di Sara assicurazioni». Nuove entrate verranno cercate trovando un nuovo gestore del marchio “Coppa d'oro delle Dolomiti”, che si occupi dell'organizzazione della manifestazione. «Nel 2012 abbiamo predisposto un bilancio in pareggio», conclude Bottacin, «per iniziare a invertire la rotta. Non siamo a rischio commissariamento, perché noi abbiamo un patrimonio rappresentato dalla sede, ma dobbiamo ripianare il deficit».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:acibilanci

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi