Aci Belluno, respinto il ricorso contro Bottacin

Il tribunale si dichiara incompetente: la lista 1 avrebbe dovuto rivolgersi al Tar. Nessuna incompatibilità con il ruolo di consigliere regionale, Bottacin può concorrere: «Lo dice anche l’ufficio legislativo della Regione»

BELLUNO. Pronta Aci? Aci pronta. Una vecchia pubblicità, dei tempi di Carosello faceva più o meno così: lunedì 6 luglio ci saranno regolarmente due liste di candidati alle elezioni del nuovo consiglio direttivo e del collegio di revisori dei conti dell’Automobile club di Belluno. Senza esprimersi sul merito, il giudice civile Marcello Coppari ha sciolto la riserva sul ricorso della lista 1 (Bavasso, Bellani, De Mori e Introvigne) e controricorso della 2 (Bottacin, Da Canal, Mastellotto e Pongiluppi). Ha torto la prima, rappresentata dall’avvocato Emiliano Casagrande e ragione la seconda, che si era affidata a Livio Viel, perché la competenza non è del Tribunale civile, ma di quello amministrativo regionale. Decida il Tar se Da Canal e Pongiluppi non siano candidabili, in quanto non avrebbero un anno continuo di anzianità, a partire dall’indizione delle elezioni del 10 febbraio.

La lista 1, che è già stata condannata al pagamento di 1750 euro di spese legali, non ha intenzione di fare questo passo, che comporterebbe un’altra spesa e allora la vicenda finisce con la sentenza di Coppari.

Nel frattempo, i membri della commissione elettorale, che avrebbero dovuto presiedere le consultazioni del 25 maggio si sarebbero dimessi e la prefettura sarebbe al lavoro per sostituirli. Sono persone diverse dal notaio Silvia Bredariol, Franca Brini, Rolando Fontan e Gian Antonio Sinigaglia, che invece avevano ammesso entrambi gli schieramenti, ritenendo che fossero legittimi.

L’ultima questione riguarda il presidente uscente Gianpaolo Bottacin, che nel frattempo è stato eletto consigliere della Regione Veneto e potrebbe diventare assessore della giunta di Luca Zaia. Tutto questo è compatibile con l’eventuale nuovo ruolo all’interno dell’Aci? Ad esempio per il discorso dei bolli auto, che possono essere riscossi dall’associazione: «Non c’è alcuna incompatibilità», sottolinea Bottacin, «me lo garantiscono non solo due avvocati, ma anche l’ufficio legislativo della Regione, che ho interpellato appositamente. Se la questione dovesse essere sollevata, al primo consiglio regionale, risponderò con questi argomenti».

Ad ogni modo, fino al 6 luglio Bottacin rimarrà in carica: «Mi sono dimesso da Veneto Strade, perché ritenevo che le due posizioni fossero inconciliabili, mentre in questo caso ho le migliori ragioni per pensare che non ci siano problemi».

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