Aci, conti in ordine e in attivo entro la primavera le elezioni

Il commissario Capuis, nominato a maggio scorso, approverà tre bilanci e lascerà il posto al nuovo presidente. «La Coppa d’oro resta ai bellunesi»



L’Aci di Belluno è tornato in buona salute. A dirlo è il commissario Giorgio Capuis, nominato nel maggio del 2018 il cui mandato dovrebbe concludersi prima dell’estate di quest’anno.

A fine febbraio si riunirà l’assemblea dei soci dell’Automobil Club per approvare il bilancio 2016 e 2017. «Per il 2018, che volevo inserire per l’approvazione per fare un’assemblea unica, sarà portato all’attenzione dei soci prima della prima partenza, visto che comunque i termini per l’approvazione sono fissati al 30 aprile 2019», spiega il commissario.

La sua presenza è stata dettata dalle dimissioni, avvenute nel marzo 2017, di metà del consiglio direttivo con l’uscita di Gianpaolo Bottacin e Tiziano Introvigne. La loro uscita, quindi, ha lasciato il direttivo senza il numero legale a ridosso dell’approvazione del bilancio dell’esercizio 2016.

Dopo un anno di attività solo ordinaria, nel maggio scorso il ministero degli Affari regionali, turismo e sport ha nominato il commissario con il compito di sistemare i conti, approvare i bilancio 2016, 2017 e 2018 e portare l’ente a nuove elezioni, così da riportarlo alle normali funzioni.

Giorgio Capuis, veneziano, di professione avvocato e già alla guida dell’Aci di Venezia, in un anno è riuscito ad ottemperare al suo mandato. «L’ente tiene, i crediti sono stati recuperati e altri sono in fase di recupero. Posso dire che l’esercizio 2018 si chiude in leggero attivo. A dire la verità quando sono arrivato non ho trovato condizioni di dissesto, ma soltanto un blocco amministrativo, perché mancava l’organo deliberante. Avrei voluto», dichiara l’avvocato, «portare nell’assemblea del 28 febbraio in approvazione, oltre ai bilanci 2016 e 2017, anche quelli dell’anno scorso, ma mancano alcuni documenti che riusciremo a recuperare dai vari enti più avanti. Comunque c’è tempo fino al 30 aprile».

Dopo aver sistemato i conti, il commissario rassicura anche i cuori dei bellunesi. «La Coppa d’oro delle Dolomiti è salva e continuerà ad essere dei bellunesi. Non si disperderà il patrimonio dell’ente. Abbiamo inoltre in questo anno del mio mandato ripreso il dialogo con gli altri enti. Quindi il mio compito sta per esaurirsi».

Capuis, quindi, a maggio dovrebbe lasciare. «A dire la verità ho chiesto, in via prudenziale, una piccola proroga. Non si sa mai, anche se conto di poter concludere tutto entro i tempi». Prima di lasciare, però, il commissario dovrà indire le nuove elezioni per eleggere il nuovo consiglio direttivo e quindi il presidente che potrà guidare l’ente alla sua nuova vita “normale”. —

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