Acqua e gas, allarme dei sindacati

«Vogliamo capire il futuro dei lavoratori e dei servizi erogati ai cittadini»
Il presidente di Bim Gsp Franco Roccon e il presidente di Bim Infrastrutture Bruno Zanolla al centro di una polemica dei sindacati di categoria
Il presidente di Bim Gsp Franco Roccon e il presidente di Bim Infrastrutture Bruno Zanolla al centro di una polemica dei sindacati di categoria
BELLUNO. Femca Cisl, Filtcem Cgil, Uilcem Uil e le rsu sono preoccupate per il futuro di Bim Gsp e Bim Infrastrutture, chiedono un incontro, ma non ricevono risposta. «Siamo preoccupati soprattutto per questo silenzio, che evidenzia aziende poco propense al dialogo e alle relazioni sindacali». «Il 24 novembre abbiamo chiesto ai responsabili delle società, nonché al direttore amministrativo, un incontro per conoscere in anticipo i futuri assetti societari, i riflessi e le ricadute sia sui servizi erogati, sia sull'occupazione dell'applicazione di una legge che stabilisce la liberalizzazione dei servizi pubblici», precisa Rudy Roffarè della Cisl, che prosegue: «Abbiamo ottenuto una risposta di condivisione dei problemi e una promessa di approfondimento dall'azienda meno interessata ai problemi sollevati, cioè dal Consorzio Bim e dal suo presidente, che per altro ringraziamo. Tutto tace, invece, sul fronte delle società più coinvolte, Bim gestione servizi pubblici e Bim infrastrutture, e dall'amministratore unico». La denuncia dei sindacati intende "smuovere" le acque, cercando una reazione tra i dirigenti delle società Bim. «Non si capisce questo atteggiamento, a nostro parere manca di buon senso», precisa Giuseppe Colferai della Filctem. «Siamo di fronte a una mancanza di confronto con il sindacato, sia per la richiesta di notizie sulle ricadute per i lavoratori che la legge può comportare, sia sulle ricadute per i bellunesi, visto che esiste il rischio di mettere a repentaglio i buoni servizi forniti dalle società. Se provassimo a cercare una soluzione al problema con anticipo, riusciremmo a ragionare con calma, se invece rincorriamo le scadenze, allora si rischia di giungere a una soluzione tampone che potrebbe scontentare tutti quanti». Parla di problemi di organigramma e di sicurezza dei lavoratori e degli utenti Danilo Ferigo della Uilcem: «Non sappiamo a chi dobbiamo rivolgerci in quella società, non sappiamo chi sia il referente, e questo crea confusione e incertezza, oltre che preoccupazione per il tipo di relazioni industriali, limitate e non sufficienti per discutere di temi molto delicati e importanti». «Ci pare di osservare un'azienda poco propensa al dialogo e alle relazioni sindacali, nonostante le rsu ce l'abbiano messa tutta per cercare di risolvere i problemi, a partire proprio dalla sicurezza, visto che alcuni problemi ci sono stati e ci sono». «Per questo motivo», concludono i sindacalisti, «chiediamo che i dirigenti, ma ancora di più i politici, siano sensibili a questa denuncia, perchè la nostra pazienza è terminata. Chiediamo soltanto buone relazioni sindacali per governare insieme i problemi».

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