Acqua, il Consorzio Bim sosterrà anche le imprese
BELLUNO. Dilazionare nel tempo l’incremento del 30%, rimodulare la tariffa in base al nucleo familiare e al consumo, implementare le risorse per questa provincia, coinvolgendo i parlamentari bellunesi. Sono le richieste avanzate dalle associazioni imprenditoriali (Appia, Confindustria Belluno Dolomiti, Camera di Commercio, Confcommercio, Cia Agricoltori, Confagricoltura, Confartigianato, Coldiretti) e dai sindacati Cgil, Cisl e Uil all’amministratore unico di Bim Gsp, Giuseppe Vignato, nell’incontro svoltosi lunedì. Tema principale del confronto convocato da Bim Gsp, le bollette dell’acqua, comprensive dell’aumento stabilito dall’Authority nazionale.
Alcuni dati. Dopo aver spiegato l’articolazione tariffaria, l’entità dell’aumento e le diverse componenti, Vignato ha precisato come il servizio idrico bellunese sia peculiare rispetto alla pianura per il numero elevato di infrastrutture da gestire: 450 opere di presa acquedottistiche, 500 serbatoi di accumulo, 350 impianti di depurazione, più di 3mila km di acquedotti, circa 1400 km di reti fognarie.
Le richieste. Chiare e unanimi le richieste: maggiore trasparenza nella gestione pregressa ed attuale della società, con pubblicazione online di atti e decisioni; maggiore attenzione alle attività produttive e alle famiglie in difficoltà; maggior impegno e unitarietà tra tutti i portatori di interesse per far emergere la peculiarità della provincia bellunese. Unanime anche la richiesta di trovare soluzioni a più livelli – nazionale, regionale e provinciale - per uscire da questa situazione. Rispetto a questo, Vignato si è detto pronto a operare in sinergia con il Consorzio Bim Piave (che ha stanziato 150 mila euro a favore di 5 mila famiglie in difficoltà economica per pagare le bollette) per dare riscontro alle richieste, ricordando però anche gli obblighi imposti dall’Aeeg di far quadrare i costi di gestione tramite la tariffa: «Su questo non possiamo transigere». L’amministratore unico si è detto disposto ad aprire un dialogo con l’Authority per arrivare, con le tariffe del 2014, a una diversa diluizione in più anni della maggiorazione tariffaria. «Proseguiremo», continua Vignato, «con la riduzione dei costi interni di gestione, che andrà a beneficio dell’utenza. Rispetto alle bollette in distribuzione in questi giorni, però, non vi è oggi concreta possibilità di attuare cambiamenti».
Altri fondi dal Consorzio Bim. Il vice presidente del Consorzio Bim Mario Manfreda ha sottolineato come «sia nostra intenzione stanziare un ulteriore fondo da destinare alle attività produttive in difficoltà per sostenere l’economia locale. Apriremo un dialogo politico con i parlamentari bellunesi, perché facciano fronte compatto in ambito nazionale nel perorare la peculiarità della nostra provincia bellunese. Creeremo un dossier dettagliato da sottoporre ai parlamentari per dare la misura puntuale di quanto difficile sia vivere in montagna».
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